Il Nepal di Banchelli, “Incontri di storia da Giuseppe Tucci e Fosco Maraini”

KATHMANDU – Rientrato a Kathmandu per gli ultimi giorni di “missione”, un momento molto intenso delle ultime ore a Pokhara e del “Caso” che ieri durante il viaggio di ritorno ha voluto concedermi un altro piccolo-enorme regalo. Dunque, è accaduto che proprio nell’ultima sera, dietro grande “richiesta”, ho effettuato un’altra proiezione del documentario dei miei primi […]

KATHMANDU – Rientrato a Kathmandu per gli ultimi giorni di “missione”, un momento molto intenso delle ultime ore a Pokhara e del “Caso” che ieri durante il viaggio di ritorno ha voluto concedermi un altro piccolo-enorme regalo.
Dunque, è accaduto che proprio nell’ultima sera, dietro grande “richiesta”, ho effettuato un’altra proiezione del documentario dei miei primi trent’anni di Nepal. Una  proiezione fortemente voluta dalla famiglia che mi ha praticamente adottato nei pochi giorni di relax che mi sono concesso e che, per l’occasione ha invitato alcuni amici. Tra questi, roba da non crederci, perfino un giornalista e scrittore nepalese Prakhas Raj. Che di per sé sarebbe stata comunque una presenza gratificante. Immaginatevi quando alla fine, parlando di fronte ad un bel “chia” (tipico latte/the del Nepal), è venuto fuori che era quasi un figlio d’arte. E che il padre, scrittore anche lui, nel 1953 in occasione del suo ultimo viaggio in Nepal, aveva incontrato e conosciuto nientemeno che Giuseppe Tucci!
Magari non è conosciuto alle grandi masse, ma Tucci è stato il mio autentico “maestro” di Nepal. Attraverso i suoi libri che, evento assai raro per me, ho divorato nella lettura. Ed anche più di una volta! Giuseppe Tucci è stato un grande esploratore dell’Oriente e del Tibet e del Nepal in particolare. Il suo primo viaggio, se ben ricordo, risale addirittura agli anni intorno al 1930: in uno dei quali aveva perfino partecipato un giovanissimo Fosco Maraini, a cui sono legato da un paio di altri intensi momenti.
Talmente era stata la sorpresa e la gradevolezza dell’incontro che non ci eravamo fatti neppure una foto! Ma ecco che il buon “”Caso”, quello che da tanti anni caratterizza le mie esperienze (e non solo da “Ciclista”!), riesce a farci incontrare di nuovo in un punto ristoro dei due/tre che normalmente gli autisti concedono ai loro passeggeri durante il lungo trasferimento.
Ancora un saluto, una piccola emozione, ed anche un’immagine, proprio sulla riva sinistra dell’impetuoso fiume Trisuli.

Marco Banchelli

(8 – continua)