Il PD e il dopo-elezioni: incontro sulle grandi opere e la Casa della Sinistra

SESTO FIORENTINO – Una riunione (tra il PD sestese e metropolitano, sulle grandi opere come aeroporto, termovalorizzazione, sottoattraversamento ferroviario di Firenze che interessano Sesto: è quanto chiede la direzione del PD sestese al PD metropolitano dopo la riunione della direzione del Partito Democratico di piazza Ginori che si è tenuta lunedì 26 marzo. Il PD […]

SESTO FIORENTINO – Una riunione (tra il PD sestese e metropolitano, sulle grandi opere come aeroporto, termovalorizzazione, sottoattraversamento ferroviario di Firenze che interessano Sesto: è quanto chiede la direzione del PD sestese al PD metropolitano dopo la riunione della direzione del Partito Democratico di piazza Ginori che si è tenuta lunedì 26 marzo. Il PD sestese esprime preoccupazione per il modo assai caotico in cui si sviluppato il dibattito sulle grandi opere (aeroporto, termovalorizzazione, sottoattraversamento ferroviario di Firenze)”. Queste opere, prosegue la direzione del PD, si trovano sul territorio sestese e sono sempre state “al centro dell’impegno delle passate Amministrazioni del PD e del Centro Sinistra. Per questi motivi la direzione comunale del PD intende partecipare con sempre maggiore impegno in questo dibattito e dà mandato al segretario comunale di proporre al segretario metropolitano un incontro di partito sulle grandi opere, dichiarandosi disponibile ad accogliere ed organizzare tale riunione nella nostra città”.

Dopo la richiesta all PD metropolitano, l’analisi del voto. “La Lega – si legge nella nota del PD – consegue risultati elevatissimi nei quartieri più popolari, come ad esempio il Sud Ferrovia. Il dato più eclatante rimane, comunque, quanto è accaduto alle forze della maggioranza che in Consiglio comunale sostengono il Sindaco. Non vogliamo qui parlare di delegittimazione, ma le forze che sostengono il Sindaco devono riflettere sulla disfatta della Sinistra anche a Sesto Fiorentino”.

Per il PD, “è imbarazzante e preoccupante – prosegue la nota – che sui banchi della maggioranza in Consiglio  comunale a sostegno del Sindaco, siedano consiglieri che rappresentato il 9% dell’elettorato e sui banchi dell’opposizione le altre forze politiche che rappresentano più del 90%. Tutto ciò deve spingere il PD ad aumentare la propria capacità di iniziativa per colmare questa pericolosa debolezza di rappresentanza democratica di chi governa il Comune”. Il PD, quindi, si dice disposto “accrescere il proprio impegno al dialogo con tutte le formazioni e le associazioni di Sinistre e di CentroSinistra elaborando un’idea di città legata allo sviluppo metropolitano e ai nuovi bisogni”.

“Il PD – prosegue la nota – rimane l’unico punto di riferimento in grado di creare un fronte da opporre alla Destra e ai populisti di ogni specie: il Partito ha inoltre avviato un nuovo modo di agire, con umiltà e determinazione, più aperto alla società e più pronto al dialogo ed ai mutamenti necessari”. Una premessa che ha messo nelle mani del segretario comunale e ai coordinatori dei circoli e del gruppo consiliare l’avvio di una serie di iniziative tra cui quella di realizzare una Casa del centrosinistra. Dopo la firma (il 1 marzo) dell’atto di transazione tra PD e Immobiliare Popolare, ci sarebbe l’avvio di “una forte iniziativa per costruire nei locali della sede di piazza Ginori una sorta di Casa del CentroSinistra quale momento importante per rendere il confronto tra tutte le forze politiche e associative di Sinistra e di CentroSinistra un fatto permanente, ferma restando l’autonomia di ciascuno”.

Gli altri punti approvati dalla direzione del PD sono “sostenere il gruppo consiliare PD nell’impegno per illustrare alla città l’azione svolta per ottenere gli investimenti finanziari del Governo del PD e dalla Regione per gli edifici scolastici (su progetti della precedente Amministrazione PD), per le periferie, per il Palazzo Pretorio nonché per il ripristino della linea ex 18 a Querceto e Colonnata”, e “assumere precise azioni per valorizzare quanto è stato fatto dal Ministero dei Beni culturali, con l’acquisto del Museo di Doccia e dal Ministero dello sviluppo economico per impegnare la proprietà dell’Azienda a procedere all’acquisto dei terreni, tanto sicurezze alle sue maestranze”.