Il presidente del Consiglio regionale Mazzeo alla Gkn: “E’ una battaglia che riguarda tutta la Toscana”

CAMPI BISENZIO – “Tutti uniti per difendere posti di lavoro e produzione”: queste le parole del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, che ieri ha voluto incontrare i lavoratori della Gkn, insieme al consigliere regionale Pd Fausto Merlotti, mentre oggi ci sarà un “faccia a faccia” degli stessi lavoratori con i capi gruppo dei vari […]

CAMPI BISENZIO – “Tutti uniti per difendere posti di lavoro e produzione”: queste le parole del presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, che ieri ha voluto incontrare i lavoratori della Gkn, insieme al consigliere regionale Pd Fausto Merlotti, mentre oggi ci sarà un “faccia a faccia” degli stessi lavoratori con i capi gruppo dei vari partiti che siedono sui banchi del Consiglio. “Quella della Gkn – ha detto Mazzeo – è una battaglia di tutta la Toscana, non riguarda solo i lavoratori diretti e dell’indotto che rischiano il proprio posto, e il futuro di centinaia di famiglie. Riguarda una intera comunità, come sta dimostrando la straordinaria partecipazione di tante istituzioni, realtà associative, economiche a questa mobilitazione. Per questo ho portato la solidarietà di tutto il Consiglio regionale al presidio degli operai. E ho invitato i lavoratori che domani saranno davanti alla Prefettura di Firenze per il tavolo del Mise, a incontrare tutti i capigruppo dell’Assemblea legislativa toscana perché in questa battaglia non ci possono essere distinzioni fra partiti e forze politiche”.

“Credo che la Toscana tutta – ha aggiunto Mazzeo – debba pretendere che il governo intervenga in questa vertenza e già domani dal tavolo ministeriale ci aspettiamo un segnale chiaro. Perché l’impresa svolge anche un ruolo sociale e non si può accettare che chi ottiene sussidi pubblici poi pretenda di scappare portandosi via macchinari e commesse, lasciandosi alle spalle disoccupazione e disperazione. Concordo con il presidente Giani che una soluzione produttiva e occupazionale va ricercata anche chiamando alle proprie responsabilità l’attuale Stellantis che come FCA ha ricevuto dallo Stato italiano più di un sostegno”.