Il sestese Augusto Brogi “baritono e tenore” raccontato da Maurizio Sessa

SESTO FIORENTINO – Un “fantasma dell’opera” con la particolarità di avere due registri canori, un pò baritono e un po’ tenore: Augusto Brogi è stato questo. Interprete di molte opere liriche a cavallo tra due secoli il 1800 e il 1900. A Brogi, Maurizio Sessa, giornalista e scrittore, ha dedicato un gustoso libro edito da […]

SESTO FIORENTINO – Un “fantasma dell’opera” con la particolarità di avere due registri canori, un pò baritono e un po’ tenore: Augusto Brogi è stato questo. Interprete di molte opere liriche a cavallo tra due secoli il 1800 e il 1900. A Brogi, Maurizio Sessa, giornalista e scrittore, ha dedicato un gustoso libro edito da Apice Libri di Stefano Rolle dal titolo “Augusto Brogi, Il “baritono tenore” di Sesto Fiorentino (1847-1917) che sarà presentato sabato 17 ottobre alle 17.30 alla Libreria Rinascita. Enio Bruschi, nella sua veste di musicofilo, ne parlerà con l’autore.

“La nascita di questo libro – spiega Maurizio Sessa – è partita dalla mia curiosità per il personaggio. Sono un collezionista di autografi con la passione per la storia e la lirica. In un mercatino ho trovato un cospicuo numero di fotografie d’epoca e mi sono incuriosito di questo interprete particolare: è iniziato così il percorso di approfondimento di Augusto Brogi, cantante lirico. Brogi ha avuto la caratteristica di avere due registri: tenore e baritono. Inoltre Brogi fa parte di quella generazione precedente alle incisioni musicali, precedente a Caruso, per cui possiamo definirlo un ‘fantasma dell’opera’ poiché di lui non è rimasta la voce”.

Il libro racconta la storia di Augusto Brogi con freschezza, in modo vivace e appassionato e narrando il percorso artistico del cantante sestese, Sessa descrive anche quel periodo che va dalla fine dell’Ottocento ai primi anni del Novecento. “Ho fatto ricerche d’archivio – racconta lo scrittore – cercando di cogliere aspetti non trattati da altri autori perché è vero che uno dei piatti toscani più apprezzati è la ribollita, ma quando si scrive le ribollite non mi piacciono, preferisco cercare qualcosa di nuovo”.

Il libro di Maurizio Sessa è un’occasione per scoprire un sestese meno noto al grande pubblico e soffocato da quel Renato Brogi, parente e musicista, al quale è stata dedicata una strada e una scuola. Forse, e l’autore su questo sembra essere d’accordo, anche Augusto meriterebbe una strada o una piazza, sarebbe un modo per dare “voce” e “visibilità” a quel “fantasma dell’opera”.