SESTO FIORENTINO – “Già dall’articolo 1 della nostra Costituzione fondata sulla Liberazione e sulla Resistenza si può leggere: l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro. In queste òe parole ci sono le tre principali date su cui si fonda la nostra Repubblica. Senza il 25 aprile, senza la Liberazione, senza la democrazia non ci sarebbe potuta essere la Repubblica, non ci sarebbe potuta essere la Costituzione”. Con queste parole il sindaco Lorenzo Falchi ha aperto oggi la cerimonia per il 25 Aprile. La cerimonia ha visto il corteo sfilare per le strade del centro cittadino e nelle piazze Vittorio Veneto e De Amicis sono state deposte le corone al Monumento ai Caduti e al Partigiano. Sono poi intervenuti Roberto Corsi, presidente della sezione Anpi di Sesto Fiorentino, Giuseppe Matulli, vicepresidente dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana, e il sindaco Lorenzo Falchi.
Il sindaco ha sottolineato come ancora oggi si sia amareggiati “nel vedere come il 25 aprile sia oggetto di un dibattito per vedere se unisce il Paese e se debba farsi perdonare qualcosa la Resistenza e la Liberazione per essere data fondante e riconosciuta come data che unisce il Paese. Credo – ha detto il sindaco Falchi – che non ci debbano essere dubbi la Resistenza e il 25 aprile non hanno niente da farsi perdonare sono stati la liberazione dal fascismo, dalla diddatura negazione di ogni forma di democrazia”.
Il sindaco ha poi ricordato gli 80 anni dalle leggi razziali e il convegno che si è tenuto ieri in Comune organizzato dal Consorzio di Bonifica. La cerimonia ha avuto come colonna sonora la musica della Banda Musicale di Sesto Fiorentino che ha accompagnato tutti i momenti del corteo e della deposizione delle corone.
