Il sindaco Nardella, Rifondazione Comunista, la Lega: tutti con i lavoratori, “una mattanza sociale”

FIRENZE – Una valanga di reazioni. Come era prevedibile, la notizia della chiusura dello stabilimento campigiano della Gkm ha provocato una serie di dichiarazioni da parte della politica, a 360 gradi, a ulteriore conferma dello choc che ha provocato, non solo a Campi Bisenzio, l’ufficializzazione, con una “semplice” e-mail, della chiusura dei cancelli da lunedì […]

FIRENZE – Una valanga di reazioni. Come era prevedibile, la notizia della chiusura dello stabilimento campigiano della Gkm ha provocato una serie di dichiarazioni da parte della politica, a 360 gradi, a ulteriore conferma dello choc che ha provocato, non solo a Campi Bisenzio, l’ufficializzazione, con una “semplice” e-mail, della chiusura dei cancelli da lunedì prossimo. “Non esiste, questo è uno scandalo nazionale. Non si chiudono gli stabilimenti con i lanci d’agenzia. Non si mandano a casa 422 lavoratori da un giorno all’altro. Gkn verrà immediatamente convocata e intanto siamo presenti con i nostri rappresentanti istituzionali ai cancelli di Campi Bisenzio per unirci alla protesta dei dipendenti”. Dario Nardella non le manda certo a dire dietro: “Come sindaco metropolitano, a nome mio e di tutti i colleghi sindaci della Città Metropolitana, resteremo da ora fino a quando servirà al fianco del sindaco di Campi Emiliano Fossi e dei lavoratori della Gkn. Siamo pronti a qualunque iniziativa finalizzata a bloccare questa “mattanza sociale”…”. “Siamo di fronte – aggiunge – a un gesto inaudito di tracotanza che svaluta il lavoro e svincola il profitto dalla responsabilità verso i lavoratori che lo hanno creato e fatto crescere. Ripeto, qui, come in altre situazioni, che bisogna mettere un freno con penali durissime, in tutta Europa, verso queste modalità barbare. Intervenga immediatamente il Governo, senza esitazioni e con fermezza. Ci vuole una nuova legislazione che ci consenta di intervenire a livello continentale per fermare questo modo selvaggio di fare economia. Vogliamo chiarimenti subito”. Ai cancelli della Gkn presenti per la Città Metropolitana di Firenze la consigliera delegata Letizia Perini e per il Comune di Firenze l’assessore Benedetta Albanese.

“La proprietà – si legge in una nota della segreteria regionale di Rifondazione Comunista – ritiri immediatamente i licenziamenti e si attivino tutti gli ammortizzatori e tutti gli strumenti che le norme permettono a tutela dei lavoratori. Come richiesto giustamente dai sindacati va aperto un tavolo di crisi presso il MISE con la partecipazione diretta anche della Regione. Crediamo però che non basti. Siamo di fronte a multinazionali che non hanno nessun rispetto per i lavoratori né tanto meno per la funzione sociale dell’impresa, e inoltre pare di capire che si tratti di una delocalizzazione: per questo la vicenda deve vedere l’intervento anche europeo, non può essere che predoni di mercato continuino a fare ciò che vogliono”. “Va attenzionata dalla UE la vicenda specifica – continua il comunicato – ma va anche stabilito una volta per tutte che chi de localizza deve sapere che avrà contro misure a livello europeo che – colpendo il suo business – rendano sconveniente farlo, nonché stabilire diritti e livelli salariali il più possibile omogenei in Europa affinché almeno nel continente non ci sia la guerra al massimo ribasso sul costo del lavoro. Quelli che dicono “prima gli italiani” dove sono di fronte a uno stillicidio continuo come questo? L’altra considerazione è che la “raccomandazione” a non licenziare scaturita dall’accordo governo sindacati, come si era già visto ed era del tutto evidente, non ha avuto alcun effetto. La nostra non è e non sarà una vicinanza formale ai lavoratori, ma concreta e diretta, non si può assistere a fatti di questa gravità senza una reazione ferma e non episodica, è del tutto evidente infatti che la “distruzione creatrice” che tanto piace a Confindustria e a Draghi è soltanto un altro modo per dire che la più grande crisi dal dopoguerra la dovranno pagare i più deboli, in questo caso i lavoratori Gkn”.

“I vertici della multinazionale Gkn – scrive sulla propria pagina Facebook il consigliere della Lega a Palazzo Vecchio, ma campigiano da sempre, Antonio Montelatici, presidente della Commissione controllo – hanno deciso, di punto in bianco, di chiudere il sito industriale di Campi Bisenzio, con il conseguente licenziamento di circa 450 dipendenti. Il mio pensiero è immediatamente andato alle loro famiglie, nonché a quelle di tutti i lavoratori dell’indotto. Mi sono messo a riflettere: come si fa – perché evidentemente da questa scelta deriva un terribile risvolto economico – a essere così spietati e pregiudicare il futuro di tanti esseri umani? Da imprenditore, però, mi sono messo anche nei panni dei dirigenti dell’azienda e devo dire che sono sempre più sicuro che in Italia ci sono tante cose che non funzionano e che rendono difficile l’attività imprenditoriale: la tassazione, la giustizia, la burocrazia e il sistema bancario, tanto per citarne alcune”.

“La improvvisa chiusura dello stabilimento Gkn di Campi bisenzio è una notizia che ci allarma e ci lascia esterrefatti, anche per le modalità con cui è stata annunciata”: a parlare così sono invece i consiglieri metropolitani della Lega nel Centrodestra Alessandro Scipioni e Cecilia Cappelletti unitamente alla consigliera Lega di Campi Vanessa Fiaschi. “Dopo più di anno di crisi lavorativa ed economica dovute alla pandemia, – aggiungono – è necessario un impegno unitario delle amministrazioni e della politica tutta a sostegno di questi lavoratori”. I consiglieri chiedono “l’intervento anche del Ministero dello sviluppo economico perché in sinergia con le amministrazioni locali provinciale e regionale si possa scongiurare un evento così drammatico per centinaia di lavoratori dell’azienda e dell’indotto e di tutte le loro famiglie”.