Il teatro oltre le barriere: Fondazione Spazio Reale capofila di un team che ha vinto un Progetto Erasmus

CAMPI BISENZIO/FIRENZE – Quasi duecento richieste inviate all’Agenzia nazionale INDIRE, 49 i progetti Erasmus+ approvati. Uno di questi, tredicesimo nella graduatoria finale con il punteggio di 98/100, quello di cui è capofila la Fondazione Spazio Reale. Non nuova a successi del genere, visto che, insieme a Soccorso Clown, già capofila con la Fondazione di un […]

CAMPI BISENZIO/FIRENZE – Quasi duecento richieste inviate all’Agenzia nazionale INDIRE, 49 i progetti Erasmus+ approvati. Uno di questi, tredicesimo nella graduatoria finale con il punteggio di 98/100, quello di cui è capofila la Fondazione Spazio Reale. Non nuova a successi del genere, visto che, insieme a Soccorso Clown, già capofila con la Fondazione di un altro progetto Erasmus+, “Health Care Clown Pathways”, persegue l’obiettivo di progettare, realizzare, testare e validare una proposta formativa innovativa, che permetta di definire in maniera condivisa e trasferibile a livello europeo le competenze richieste per svolgere la professione di “clown della salute”.

In questo caso, invece, si tratta del progetto “ACT-ABLE – drama education lab for young people with disabilities”, ovvero un partenariato strategico a supporto dell’innovazione nel settore scuola. Da sottolineare, tuttavia, che, anche per quanto riguarda il progetto in questione, l’unione fa la forza: la partnership è composta da Fondazione Spazio Reale in qualità di Applicant (Italia), Soccorso Clown (Italia), Fondazione Toscana Spettacolo onlus (Italia), Università di Usak (Turchia) e Residui Teatro (Spagna), con il supporto nella progettazione di Euro Project Lab (Italia), e vuole favorire l’inclusione educativa degli alunni con disabilità intellettive attraverso attività di tipo teatrale, con metodologie innovative come la commedia fisica e il teatro visuale, lo storytelling, il teatro-danza e la vocalità, quali strumenti di potenziamento personale e miglioramento delle capacità di apprendimento.

“Il progetto – spiegano i partner italiani, Fondazione Spazio Reale, Soccorso Clown, e Fondazione Toscana Spettacolo onlus – si sviluppa dall’idea che la garanzia dell’effettivo esercizio del diritto allo studio e alla formazione costituisce uno dei capitoli che maggiormente tocca il mondo dei disabili, in quanto condizione essenziale ai fini di una completa integrazione ed inclusione nella vita sociale e lavorativa. I destinatari sono bambini e ragazzi con disabilità intellettiva che frequentano la scuola secondaria di primo e secondo grado. La fascia di età interessata dal percorso educativo non può essere fissata con rigore cronologico, sia per la tipologia di disabilità, sia per le variabili che incidono sulla proficua partecipazione al percorso proposto”.

Il progetto si articola in cinque fasi: lo svolgimento di un periodo di formazione per lo staff con lo scopo di condividere le metodologie teatrali inclusive e delineare un quadro metodologico comune da utilizzare durante il percorso; la stesura di linee guida europee che contengano la metodologia da utilizzare per avviare i percorsi teatrali inclusivi in Italia, Turchia e Spagna; la realizzazione di percorsi teatrali inclusivi destinati a 24 ragazzi con disabilità tra gli 11 e i 15 anni in Italia, a 10 ragazzi tra i 12 e i 24 anni in Turchia e a 16 ragazzi tra gli 11 e i 18 anni in Spagna; la creazione della Compagnia Teatrale ACT-ABLE, composta da attori/formatori e dai ragazzi che hanno partecipato al percorso inclusivo svolto in Italia, come esempio e ispirazione per la nascita di altre compagnie teatrali miste a livello europeo; la stesura, infine, del documento conclusivo comune sulla base dei risultati ottenuti durante i percorsi che daranno vita al “Metodo ACT-ABLE: buone prassi di metodologie teatrali inclusive”.

“Attraverso queste attività – concludono – il progetto vuole migliorare le capacità di apprendimento dei ragazzi, affiancare le istituzioni scolastiche con un’offerta innovativa e inclusiva, realizzare uno scambio di buone prassi tra formatori ed organizzazioni europee che utilizzano le metodologie teatrali inclusive, formare professionisti e sensibilizzare gli stakeholder e le comunità locali tramite eventi artistici inclusivi”.