CAMPI BISENZIO – Se quella di venerdì 4 novembre sarà la presentazione ufficiale, la prima in assoluto, del suo libro, due giorni prima Valentina Santini sarà protagonista di una suggestiva anteprima in occasione dell’appuntamento che fa parte del ricco programma dell’Auser campigiana nell’ambito de “Il tempo ritrovato”. Nell’occasione, infatti, Valentina, archeologa e dottoranda in Egittologia presso l’Università di Birminghan, parlerà di un argomento che non solo è destinato a incuriosire i presenti ma arriva a cento anni esatti dalla scoperta della tomba di Tutankhamon, avvenuta il 4 novembre 1922. E che dà anche il titolo al suo libro. L’appuntamento è alle 16 presso la sala del consiglio comunale, l’argomento “Cose meravigliose. La tomba di Tutankhamon nel centenario della sua scoperta” (ingresso libero). Una bella occasione, insomma, per addentrarsi nella vita e nei segreti del faraone bambino, diventato famoso proprio per la sua tomba e la maledizione legata al suo ritrovamento.
Come nasce la sua passione per l’Egitto e, in particolare, per l’Egittologia?
“Posso dire di essere sempre stata innamorata dell’archeologia prima che dell’Egittologia. Ricordo che da bambina, alle elementari, la scuola organizzò una visita al Museo archeologico di Firenze a cui non ebbi la possibilità di partecipare perché influenzata. Fu mia mamma che volle accompagnarmi personalmente in un secondo momento, avevo 8 anni e appena entrata dentro il museo, capì subito che quella doveva essere la mia vita. E’ difficile da spiegare ma restai sopraffatta dalla bellezza del luogo e da quello che vedevo intorno a me ed è una sensazione che ricordo benissimo ancora, ho sentito subito che era amore”.
Non a caso il suo percorso di studi è andata in quella direzione…
“Vero, prima ho conseguito la laurea triennale a Firenze in “Storia e tutela dei beni archeologici” e poi quella magistrale a Pisa in “Orientalistica: Egitto, Vicino e Medio Oriente”. E ora sono impegnata con il Dottorato all’Università di Birminghan”.
“Non solo, perché Valentina ha lavorato al Museo Egizio, a Torino, dove è stata parte della redazione della Rivista dello stesso Museo Egizio, ha gestito lo sviluppo del nuovo sito web e si è occupata della trasmissione al grande pubblico di contenuti scientifici egittologici (2016-2018). In precedenza aveva svolto attività di tirocinio presso il Museo Egizio di Firenze, dedicandosi alla digitalizzazione e alla riorganizzazione dell’archivio cartaceo della collezione e fornendo supporto nel riallestimento delle sale (2012, 2015).
Ci racconti qualcosa del libro:
“La casa editrice Longanesi cercava qualcuno che fosse competente in materia e che al tempo stesso fosse in grado di relazionarsi con il pubblico e di parlare dell’argomento in modo semplice a livello comunicativo. Hanno contattato me anche perché faccio parte del comitato editoriale di “Sanem” – la serie di pubblicazioni scientifiche di “Camnes”, dove tuttora lavoro, vero e proprio progetto internazionale di eccellenza scientifica, volto al superamento delle tradizionali frontiere geografiche e istituzionali, attraverso la creazione di un network fra i diversi soggetti, pubblici e privati, attivi nel settore dei Beni culturali, storici e archeologici. – e sono una degli Specialist Editors del Rosetta Journal. La loro idea, infatti, era quella di realizzare un libro che avesse un carattere scientifico, ovvero rivolto agli addetti ai lavori, ma che al tempo stesso fosse accessibile anche a un pubblico non esperto”.
E’ corretto dire che si tratta di una via di mezzo fra un testo scientifico e un volume adatto per chi non è uno “specialista della materia” ma vuole informarsi?
“Esattamente, volevano qualcosa che tutti possono leggere. Venerdì 4 novembre alle 17 presso la LdM Gallery a Palazzo Pucci (via de’ Pucci 4, a Firenze) sarà inaugurata la mostra fotografica “ReDiscovering Tutankhamon”, curata, oltre che dalla sottoscritta, da Massimiliano Franci e Irene Morfini, con le immagini di Paolo Bondielli. Mostra che sarà visitabile dal 4 al 18 novembre a ingresso libero. La mostra, pensata per celebrare il centenario della scoperta della tomba di Tutankhamon, mira infatti a far riflettere il visitatore sugli aspetti meno noti che ruotano attorno alla figura del giovane faraone. Le foto sono state scelte con lo scopo di accompagnare il pubblico ad approfondire dettagli e particolari che spesso sfuggono o sui quali non ci si sofferma abbastanza, dando l’impressione ai visitatori di essere fianco a fianco al celebre sovrano d’Egitto. E in quella occasione, ma alle 15, nella ex chiesa di San Jacopo in Campo Corbolini (via Faenza 43) a Firenze, verrà presentato il volume “I segreti di Tutankhamon. Storia di un faraone tra mito e realtà” edito appunto per Longanesi”.
In futuro si vede più come scrittrice o come esperta in Egittologia?
“Non sono due cose separate fra loro. Certo, la divulgazione di elementi scientifici verso chi un “egittologo” non lo è, per me resta fondamentale. Anche perché la gente è curiosa di sapere e spesso non ha gli strumenti per farlo. Ma anche la comunicazione, come sto facendo attualmente presso Camnes, è una delle mie attività principali. Di una cosa sono certa, l’archeologia e, in particolare, l’Egitto saranno sempre parte fondante della mia attività professionale”.