Il vicesindaco Alberto Giusti “tra poco saremo in zona rossa, non perdiamo di vista l’obiettivo: uscirne al più presto”

CALENZANO – Non perdiamo di vista l’obiettivo: uscirne il prima possibile. Con questa frase all’interno di una lunga riflessione affidata al social Facebook, il vicesindaco Alberto Giusti ci ricorda che “fra qualche ora saremo in zona rossa”. “Vi confesso che non ho capito questa escalation. – inizia la sua riflessione il vicesindaco Giusti – I […]

CALENZANO – Non perdiamo di vista l’obiettivo: uscirne il prima possibile. Con questa frase all’interno di una lunga riflessione affidata al social Facebook, il vicesindaco Alberto Giusti ci ricorda che “fra qualche ora saremo in zona rossa”.

“Vi confesso che non ho capito questa escalation. – inizia la sua riflessione il vicesindaco Giusti – I dati non sono belli né rassicuranti, ma allora tanto valeva chiudere prima e di più. Viceversa la situazione di zona arancione già mi pareva un limbo abbastanza limitante. In giro per i negozi che da domani saranno chiusi, già non si trovava quasi nessuno. Decisioni prese in questo modo non ci aiutano a gestire la situazione, perché siamo tutti stanchi di non sapere bene né come né quando avremo un po’ di pace”. 

Una situazione che logora. “Soprattutto è stanco e sfiduciato – scrive il vicesindaco – chi deve di nuovo fermare un’attività. Il costo più alto di questa pandemia rischiamo di pagarlo in fiducia e visto che fra cittadini e istituzioni ce n’era già poca, dovremmo fare tutto il possibile per non perderne altra. Ora ci aspettano giornate lunghe, di quelle da battere la testa nel muro. Per uscirne il prima possibile dobbiamo fare ogni sforzo per rispettare le regole. Non c’è da guardare male o insultare chi passeggia da solo o in coppia per strada, c’è da rinunciare ad un pranzo o ad una cena con parenti e amici. Soprattutto, c’è da stare attenti sui luoghi di lavoro, perché la maggior parte dei contagiati sono adulti. Non perdiamo di vista l’obiettivo. Uscirne il prima possibile, con meno morti possibili, e senza aver ridotto gli ospedali a dei lazzaretti. In Toscana non siamo ancora in quella condizione, e dobbiamo fare di tutto, tutti, per non arrivarci. Perchè significa solo  più sofferenza”. E.A.