Impariamo insieme con “Le mille gru”, per crescere a scuola e nella vita

LASTRA A SIGNA – Una passione che diventa un lavoro. L’amicizia fra due ragazze, oggi donne, e la voglia di dedicarsi agli altri a fare da collante ma anche da spinta per andare avanti. E’ davvero bella da raccontare la storia di Chiara Gagliani e Claudia Delle Schiave, amiche fin dai tempi dell’Università, entrambe laureate […]

LASTRA A SIGNA – Una passione che diventa un lavoro. L’amicizia fra due ragazze, oggi donne, e la voglia di dedicarsi agli altri a fare da collante ma anche da spinta per andare avanti. E’ davvero bella da raccontare la storia di Chiara Gagliani e Claudia Delle Schiave, amiche fin dai tempi dell’Università, entrambe laureate in Educazione professionale, che gestiscono in via XXIV Maggio a Lastra a Signa l’associazione “Le mille gru”. Un nome che “si ispira” a Sadako Sasaki, rimasta vittima delle radiazioni della bomba atomica sganciata su Hiroshima nel 1945. Gli effetti nocivi dell’esplosione si manifestarono all’improvviso nove anni dopo, nel 1954, quando aveva 11 anni, mentre era intenta in una gara di corsa. Durante i quattordici mesi trascorsi in ospedale, realizzò gru con qualsiasi carta a sua disposizione, comprese le confezioni dei suoi farmaci. Prendendo a sua volta spunto da una leggenda riportata nel libro di Sembazuru Orikata, “Piegatura delle mille gru”, scritto nel 1797. Le gru, infatti, sono sempre state un simbolo di immortalità nella cultura orientale e nel libro viene spiegato che “chiunque riesca a piegare mille gru, vedrà esauditi i desideri del proprio cuore”. Sadako dedicò agli origami il massimo impegno perchè credeva che così facendo avrebbe posto fine a tutte le sofferenze, avrebbe curato tutte le vittime del mondo e avrebbe portato loro la pace. A questo punto la storia diventa incerta. Una versione vorrebbe vederla realizzare più di mille gru, 1330; in un’altra, descritta nel romanzo “Sadako and the thousand paper cranes” (“Sadako e le mille gru di carta”) di Eleanor Coerr, si narra invece che la bambina completò soltanto 644 gru e che i suoi amici si diedero da fare per creare le restanti 356. Le mille gru furono poi sepolte con la ragazza. Fatto sta che Chiara e Claudia hanno ideato e creato un percorso extrascolastico per bambini e ragazzi che presentano difficoltà scolastiche, con particolare attenzione ai disturbi specifici dell’apprendimento e ai bisogni educativi speciali: “Piegare le gru – spiegano – come prendersi cura dell’altro”. In particolare, attraverso un percorso educativo che coinvolge sempre un piccolo gruppo di persone, attraverso l’aiuto nello svolgimento dei compiti a casa, si dedicano al potenziamento “delle competenze scolastiche, al recupero delle difficoltà e alla costruzione di un metodo di studio individualizzato, per strategie e strumenti”. Con l’obiettivo, al tempo stesso, di far crescere autonomia, autostima e motivazione in chi si affida a loro. Un vero e proprio punto di riferimento per le famiglie, un centro polifunzionale che adesso si avvale anche della collaborazione di una psicologa (Eleonora Sibilia) e che sta mettendo a punto anche dei veri e propri centri estivi: “L’estate all’associazione Le mille gru”. E che oggi, giovedì 30 maggio, alle 21 si presenterà in sala consiliare, nel palazzo comunale, in una serata organizzata in collaborazione con il Comitato genitori di Lastra a Signa: “La scuola… che fatica. Strategie di sopravvivenza per le famiglie”. Un’occasione da non perdere per conoscere da vicino una bella realtà presente sul territorio e un metodo di lavoro che considera apprendimento e relazione come due elementi imprescindibili. E per chiunque desidera avere un incontro individuale, può telefonare al numero 3895289093 o scrivere una e-mail all’jndirizzo associazione.lemillegru@gmail.com