In ottanta per dire no al lavoro domenicale nei centri commerciali. L’appoggio della Regione che si batterà davanti alla Corte Costituzionale

CAMPI BISENZIO – Un’ottantina di persone hanno animato l’assemblea che si è tenuta lunedì sera nella Sala Nesti di Villa Montalvo. Assemblea indetta dalle associazioni che si battono contro le aperture dei centri commerciali (a Campi ci sono I Gigli, il più grande centro commerciale della regione che occupa oltre 1800 lavoratori) senza regolamentazione a […]

CAMPI BISENZIO – Un’ottantina di persone hanno animato l’assemblea che si è tenuta lunedì sera nella Sala Nesti di Villa Montalvo. Assemblea indetta dalle associazioni che si battono contro le aperture dei centri commerciali (a Campi ci sono I Gigli, il più grande centro commerciale della regione che occupa oltre 1800 lavoratori) senza regolamentazione a seguito del decreto Salva Italia del governo Monti che liberalizzò le aperture degli esercizi commerciali.
La contrarietà dei lavoratori (almeno di quelli che si esprimono apertamente contro le aperture domenicali e festive) è tutta orientata alla difesa del loro diritto al tempo libero da trascorrere con la famiglia, alla difesa del significato delle feste civili e religiose, alla riconquista di un ritmo di lavoro meno stressante. Tutto ciò è stato anche parte della battaglia (persa davanti alla Corte Costituzionale) condotta dalla Regione Toscana che, nonostante la sentenza, reitera la propria posizione. Proprio in queste ore, l’assessore Vittorio Bugli ha annunciato che la Regione impugnerà la bocciatura del “codice del commercio”, codice che la Regione aveva messo a punto per difendere il piccolo commercio dalla fagocitosi di centri commerciali e outlet.
In questa direzione va l’appoggio del presidente Enrico Rossi al movimento che si batte contro le aperture senza regolamentazione del commercio auspicando, al più presto, la chiusura totale nei giorni di festa comprese le domeniche.