In tanti per rendere omaggio ad Antonio Manzi e al Teatrodante Carlo Monni. Con video mapping

CAMPI BISENZIO – La facciata del Teatrodante Carlo Monni ha accolto ieri sera i passanti con una nuova veste, variopinta, grazie alle proiezioni di video mapping – principalmente rielaborazioni grafiche delle opere dell’artista Antonio Manzi – a cura di Paolo Moretti: è stata una delle tante sorprese che ha potuto apprezzare chi passato da piazza […]

CAMPI BISENZIO – La facciata del Teatrodante Carlo Monni ha accolto ieri sera i passanti con una nuova veste, variopinta, grazie alle proiezioni di video mapping – principalmente rielaborazioni grafiche delle opere dell’artista Antonio Manzi – a cura di Paolo Moretti: è stata una delle tante sorprese che ha potuto apprezzare chi passato da piazza Dante per festeggiare il decennale del Teatrodante Carlo Monni e del Museo Manzi.

In teatro poi, davanti a una platea di oltre 350 persone, è andato in scena lo spettacolo “Opere in concerto”, una produzione pensata per l’occasione, con la regia di Andrea Bruno Savelli. Sul palco, una serie di opere dell’artista Manzi (dai giovanili “Disegni a biro su lino”, di inizio anni ’70, a “Apocalisse”, olio su tela del 2014, opera che rappresenta la totalità dello sfaccettato mondo artistico dell’artista originario di Avellino, toscano di adozione dal 1957) è entrata davvero in gioco, grazie a una regia luci suggestiva, che ha fatto dialogare le sculture e i quadri con le note e i musicisti dell’Orchestra La Filharmonie, diretta dal maestro Nima Keshavarzi. La serata ha inaugurato il cartellone di iniziative che domenica 3 e 10 dicembre alle 17 porterà il teatro nei locali del Museo Manzi, all’interno di villa Rucellai, con una serie di letture tratte dai “Canti Orfici” di Dino Campana per indagare il curioso legame tra Antonio Manzi e l’autore marradese, a cura di Andrea Bruno Savelli.

Applauditissimo l’artista Manzi, che ha dichiarato: “Devo molto alla sensibilità di Andrea Bruno Savelli e dell’amministrazione di Campi Bisenzio per averci proposto di realizzare una serie di iniziative dedicate ai due poli culturali che da dieci anni a questa parte nutrono e danno linfa al nostro Comune. Il museo si sposterà nel teatro per una sera, trasformando il palcoscenico in una sorta di studio che riassumerà gran parte della mia carriera: dalle sculture in gesso ai quadri a olio, dai grandi disegni giovanili, più sofferti e inquietanti, fino ai dipinti in cui il dolore si dissolve lasciando il posto ai colori, alla gioia, all’emozione della vita. A seguire poi sarà il teatro a spostarsi nel museo, e lo farà attraverso la poesia di Dino Campana: un artista per cui nutro infinito amore e che condivide con le mie prime opere la matrice inquieta, un alleato delle mie emozioni. C’è anche un aneddoto curioso che mi lega a lui: agli inizi della mia carriera disegnavo sui marmi dell’Antica Trattoria Sanesi a Lastra a Signa, nella cui locanda Campana ha vissuto per ben due anni”.