In Toscana a rischio oltre il 30% delle imprese dell’artigianato artistico

FIRENZE – Hanno riaperto anche le botteghe artigiane tra tanti interrogativi e con la consapevolezza che l’emergenza Coronavirus ha messo in discussione i mercati di riferimento del settore, soprattutto quelli legati all’export e al turismo. L’appello di Artex, Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana è rivolto ai consumatori locali più responsabili e attenti perché in […]

FIRENZE – Hanno riaperto anche le botteghe artigiane tra tanti interrogativi e con la consapevolezza che l’emergenza Coronavirus ha messo in discussione i mercati di riferimento del settore, soprattutto quelli legati all’export e al turismo. L’appello di Artex, Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana è rivolto ai consumatori locali più responsabili e attenti perché in questo particolare momento possano riscoprire il valore del Made in Tuscany e  di un patrimonio culturale, di tradizioni e di tecniche tramandati da secoli che rendono unici i prodotti artigianali.

Per Artex serve ora accendere i riflettori su un settore particolare dell’economia italiana che richiede attenzione. Dai dati elaborati in collaborazione con l’Irpet emerge che l’universo dell’artigianato artistico è costituito da circa 20mila imprese toscane, che nel loro complesso impiegano oltre 100.000 addetti, tra dipendenti e indipendenti. Delle 20.000 imprese, 1.300 circa (il 6%) hanno più di 15 addetti per il 94% si tratta di piccole e micro aziende molto diverse per dimensioni, organizzazione aziendale, tecniche produttive, stili ma anche per mercati di riferimento.

Il comparto del cuoio ha il numero maggiore di imprese (oltre 4.000) e di addetti (oltre 30.000), seguono il settore alimentare (con 2.800 imprese e 19.000 addetti) e quello dell’abbigliamento su misura (che impiega 9.600 persone in 2.400 imprese). Le imprese di questi tre comparti rappresentano la metà del totale delle imprese individuate. Ben rappresentati anche i settori della tessitura (9.300 addetti in 1.900 aziende), delle decorazioni (8.800 addetti in 2.200 imprese), delle lavorazioni dei metalli pregiati e delle pietre preziose (1.500 imprese per 8.000 persone impiegate).

“Di fronte alla crisi causata dall’emergenza Coronavirus purtroppo si prevede la chiusura di un 30% delle imprese artigiane, – spiega Gianni Lamioni, presidente di Artex, Centro per l’artigianato artistico e tradizionale della Toscana – la situazione è grave e merita di essere analizzata nello specifico perchè mai come questa volta rischiamo di perdere secoli di tradizioni e saperi”. Il piano di aiuti alle piccole imprese è quanto mai urgente, come fondamentale per il mantenimento dei posti di lavoro è questa ripartenza dell’attività delle botteghe e dei laboratori. Una volta fatto questo passo è vitale per il comparto incentivare il mercato locale, un’occasione per far conoscere sempre più e meglio il valore dei prodotti dei nostri artigiani”.