Incendio a Signa, ecco cosa è emerso dopo le verifiche di Arpat

SIGNA – Come si può leggere sulla pagina Facebook del Comune di Signa, a seguito delle verifiche effettuate da Arpat alla presenza della Protezione Civile di Signa, della Polizia Municipale di Signa e di alcuni tecnici del Comune, sul luogo dell’incendio in via Amendola, “il reticolo idrico posto nelle vicinanze del luogo dell’incendio non è, […]

SIGNA – Come si può leggere sulla pagina Facebook del Comune di Signa, a seguito delle verifiche effettuate da Arpat alla presenza della Protezione Civile di Signa, della Polizia Municipale di Signa e di alcuni tecnici del Comune, sul luogo dell’incendio in via Amendola, “il reticolo idrico posto nelle vicinanze del luogo dell’incendio non è, al momento, impattato dalle acque di spegnimento dell’incendio; le acque utilizzate per spegnere l’incendio stanno confluendo interamente nel sistema fognario pubblico e sono indirizzate al depuratore di San Colombano, dove il personale di Publiacqua, già allertato, sta monitorando gli eventi; la zona impattata dalle ricadute ricomprende il settore a nord ovest dell’impianto produttivo, entro un raggio di 300-500 metri; dall’elenco sommario delle sostanze coinvolte nell’incendio risulta probabile la formazione significativa di IPA, più incerta, ma difficile da escludere, quella di diossine; Arpat ha inoltre provveduto a contattare l’Azienda sanitaria, nello specifico i settori igiene pubblica e della nutrizione e sicurezza alimentare, che, tenuto conto della zona su cui sono concentrate le ricadute, ritengono non necessario proporre l’emissione di ordinanze sindacali per la tutela della salute pubblica”.