Inchiesta: il pericolo corre sulle “due ruote”

SESTO FIORENTINO – Ogni sei ore muore un motociclista italiano, una strage che va fermata, ma che pare interessi solo ai parenti delle vittime e alle assicurazioni perché c’è scarsa consapevolezza del rischio. Alcune cause di incidenti sono l’inesperienza, il viaggiare senza protezione e la distrazione degli automobilisti che non si accorgono delle motociclette. Analizzando […]

SESTO FIORENTINO – Ogni sei ore muore un motociclista italiano, una strage che va fermata, ma che pare interessi solo ai parenti delle vittime e alle assicurazioni perché c’è scarsa consapevolezza del rischio. Alcune cause di incidenti sono l’inesperienza, il viaggiare senza protezione e la distrazione degli automobilisti che non si accorgono delle motociclette. Analizzando i dati più recenti, l’Italia detiene il primato per il numero di morti su moto e motorini. “I 1.380 centauri morti nel 2008 rappresentano il 29,2% dei 4.731 decessi avvenuti lo stesso anno sulle strade italiane, contro una media europea del 22,2%. Si legge in una relazione della Fondazione Ania la  quasi totalità dei morti erano uomini infatti su 1.380 vittime ben 1.257 erano maschi. La fascia di età più colpita è stata quella tra i 30 e i 44 anni seguita da quella tra i 25 e i 29. Dal 2005 la mortalità per incidenti con auto è calata del 23,5%, mentre quella su due ruote è scesa solo dell’8,3%”. La prevenzione per gli incidenti stradali è maggiormente attuata in altri Paesi come la Germania: qui l’abbigliamento protettivo per i motociclisti e la manutenzione stradale sono migliori rispetto all’Italia. Per quanto riguarda il nostro Paese sono state approvate nuove regole per il codice della strada che si basano sulle sanzioni e sul ritiro del ciclomotore per punire certi atteggiamenti pericolosi come la guida in stato di ebrezza da alcool o da sostanze stupefacenti o senza casco o con un casco danneggiato.
Gli incidenti stradali su “due ruote” sono numerosi in Europa e nel Mondo.
L’attuale presidente del Consiglio Matteo Renzi, ricordando Lorenzo Guarnieri il 17enne ucciso a Firenze da un automobilista ubriaco, ha deciso di compiere un passo avanti decivo, che corona i 23 anni d’impegno dell’Asaps (Associazione sostenitori e amici polizia stradale) e di far diventare la lotta contro gli incidenti stradali una priorità programmatica del governo italiano in quanto la violenza stradale e le dinamiche che compromettono la sicurezza della circolazione sono sempre rimaste confinate alle campagne elettorali.
Giulia Borrelli
Viola La Chiusa

N. B. – Le autrici sono due giovani studentesse dell’Istituto Calamandrei di Sesto Fiorentino che parteciupano ad uno stage formativo presso la redazione di piananotizie.it. Questa è il primo lavoro di ricerca nell’ambito del progetto formativo. Per questo lavoro di ricerca le ragazze hanno utilizzato materiali pubblici (fonte Ania) e si sono ispirate ad articoli che hanno trattato l’argomento tra cui La Repubblica.