Inchiesta mascherine: su Rossi ed Estar “piovono” critiche sia da destra che da sinistra

FIRENZE – Non si placa il dibattito politico sulla vicenda delle mascherine e l’inchiesta della Guardia di finanza di Prato. “Non si tratta – dice il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi – soltanto di acquisti incauti, Rossi ed Estar hanno gravi responsabilità per aver selezionato, con affidamento diretto, aziende senza i minimi requisiti. Non […]

FIRENZE – Non si placa il dibattito politico sulla vicenda delle mascherine e l’inchiesta della Guardia di finanza di Prato. “Non si tratta – dice il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, Paolo Marcheschi – soltanto di acquisti incauti, Rossi ed Estar hanno gravi responsabilità per aver selezionato, con affidamento diretto, aziende senza i minimi requisiti. Non possono smarcarsi dalle loro responsabilità, adesso non possono fare le vittime. Come possiamo fidarci di persone che hanno dato l’affidamento diretto a ditte non all’altezza e non in grado di onorare le commesse ricevute per milioni di euro? Gravissimo poi che tali mascherine non certificate e illegali siano state distribuite ai cittadini e persino ai medici in prima linea negli ospedali. Le credenziali di tali ditte e società erano facilmente riscontrabili. Non solo hanno affidato incarichi senza alcuna gara ma, incautamente, non hanno neppure verificato la qualità del fornitore. Chi fa ordini così importanti per il pubblico ha il dovere di accertarsi se l’azienda, che ha ricevuto l’appalto, sia in grado di rispettare gli accordi e fornire un prodotto di qualità”. 

Critiche arrivano anche da sinistra, dalla segreteria regionale di Rifondazione Comunista: “Se la Regione avesse proceduto alle requisizioni – come anche il decreto governativo permetteva – per la produzione di mascherine, come da noi proposto mesi fa, le forniture non avrebbero subito i ritardi che si sono registrati e non avremmo assistito – a quanto si legge – all’ennesimo scandalo di prodotti non a norma, realizzati da aziende che oltretutto sfruttavano lavoratori in nero. Se colleghiamo questa ennesima inchiesta con quella, che ha coinvolto sempre l’Estar, dei ventilatori, emerge un raggelante fallimento della politica regionale nel momento più grave degli ultimi decenni. Starà alla magistratura accertare le responsabilità penali, il dato politico è che Rossi, Giani e Saccardi prima non hanno saputo che pesci prendere e poi hanno provato a correre ai ripari sempre però in una logica di ossequio al mercato, senza un sistema efficace di controlli tanto più in una fase di emergenza. Questo il risultato: ritardi, e poi mascherine non a norma, inchieste, ecc. Non hanno voluto cambiare radicalmente strada con un’assunzione diretta di direzione della gestione degli approvvigionamenti da parte del pubblico, come la situazione invece imponeva, perché non si potevano mettere in discussione venti anni di primato del mercato. E la situazione è deflagrata sotto tutti i punti di vista. Non chiediamo le loro dimissioni. Chiediamo ai toscani di non rinnovare loro la fiducia al momento del voto. Perché il sistema che hanno messo in piedi è fallito e non sono quindi degni di avere altri incarichi pubblici. Niente di più, niente di meno”.