SESTO FIORENTINO – Ha raccontato come è nata l’idea di Ossigeno, la curiosità di scrivere la cronaca di quello che avviene dopo la scoperta di un “fatto”, di parlare del”male” e del lato oscuro delle persone. Sacha Naspini alla Libreria Rinascita, mercoledì sera, di fronte a molti lettori è stato il protagonista di un circolo di lettura promosso dalla libreria di Sesto Fiorentino per parlare del suo ultimo libro: Ossigeno edito da e/o. La storia che racconta in Ossigeno è quella del rapimento di una bambina di otto anni, ritrovata viva e salvata dopo 14 anni e dell’arresto del suo rapitore, un professore di antropologia.
“Non mi interessava raccontare la dinamica della cattura dell’uomo – ha detto Naspini – e neppure le motivazioni che lo hanno spinto a fare quel gesto, mi interessava raccontare cosa accade ‘dopo’ a coloro che in modo diverso vengono travolti dalla vicenda”.
Lo scrittore grossetano si è soffermato sulla “sua” Maremma che traspare in modo più o meno esplicito nei suoi romanzi, della differenza tra i due ultimi romanzi Le Case del malcontento e Ossigeno e della sua scelta di non proseguire, almeno per ora, ha detto, con racconti seriali.E.A.