Inno, la soddisfazione di Legambiente: “Salvato il bosco. Ma l’ambiente sia rispettato anche per altre opere che riguardano il territorio…”

LASTRA A SIGNA – Non c’è dubbio che la recente sentenza del Consiglio di Stato – che ha accolto tutte le eccezioni presentate dalle 25 famiglie di Inno e annullato definitivamente il permesso a costruire il distributore di carburante previsto nella zona – sia destinata a fare giurisprudenza. Una sentenza su cui il Comitato collinare Lastra […]

LASTRA A SIGNA – Non c’è dubbio che la recente sentenza del Consiglio di Stato – che ha accolto tutte le eccezioni presentate dalle 25 famiglie di Inno e annullato definitivamente il permesso a costruire il distributore di carburante previsto nella zona – sia destinata a fare giurisprudenza. Una sentenza su cui il Comitato collinare Lastra a Signa ha manifestato la propria soddisfazione e sulla quale oggi si è espresso anche il Circolo di Legambiente di Là d’Arno di Lastra a Signa, già ringraziato dallo stesso comitato per l’impegno profuso.

“La sentenza del Consiglio di Stato, nella quale viene confermata la condanna del Tar della Toscana nei confronti del proprietario del bosco, della compagnia petrolifera e dell’amministrazione comunale e quindi viene annullata la concessione in deroga per la costruzione del distributore di carburante lungo la Fi-Pi-Li, ha salvato il bosco. Ed è una sentenza che evidenzia come la sensibilità ambientale sia diventata ormai un elemento imprescindibile nella vita di tutti noi; è una sentenza, inoltre, in cui vengono affermati alcuni concetti che sicuramente faranno giurisprudenza per tante altre vertenze. Affermare che i valori ambientali e della salute pubblica hanno la priorità su ogni altra azione è cosa di grande rilievo, come sostenere che un distributore di carburante non è interesse pubblico tale da distruggere un bosco: tali affermazioni, insomma, aprono uno scenario nuovo e se consideriamo che la tutela dell’ambiente è inserita nella nostra Costituzione possiamo dire con certezza che il vento sta cambiando”.

“La nostra associazione, che da subito si è messa a disposizione dei cittadini di Inno, – continua il comunicato – ha dimostrato di essere lungimirante e di battersi per l’interesse generale e oggi, come in passato, si appella alle varie istituzioni affinché riflettano su questa sentenza e sui provvedimenti che ne conseguono; le forze politiche hanno il dovere di ricercare una ricomposizione fra cittadini e istituzioni locali con la consapevolezza che le questioni ambientali saranno sempre più al centro dell’interesse della popolazione e di ogni possibile sviluppo economico-sociale”.

“La stessa vicenda (e la conseguente sentenza) fa emergere delle pesanti responsabilità politiche e istituzionali che non possono essere taciute, tali da rendere necessario, a nostro avviso, un po’ di “umiltà istituzionale”; noi pensiamo che ci siano ancora i margini per fermarsi e riflettere su alcuni errori commessi. Nei prossimi giorni ci impegniamo ad approfondire la lettura del dispositivo della sentenza che sicuramente apre nuovi scenari anche per altre vertenze che abbiamo in corso come movimento ambientalista”.

“Come Legambiente – conclude il comunicato – ci sentiamo in dovere ancora una volta di lanciare un appello a tutte le istituzioni coinvolte e, in particolare, alla stessa amministrazione comunale: fermatevi, anche per quanto riguarda altre opere che rischiano di distruggere l’ambiente, siete ancora in tempo; la politica ha il dovere di riflettere e di confrontarsi con la popolazione per risolvere al meglio i problemi di tutti, non deleghiamo alla Magistratura il ruolo di salvaguardia dell’ambiente e della salute pubblica”.

(Fotografia ripresa dalla pagina Facebook del Comitato collinare Lastra a Signa)