LASTRA A SIGNA – Se la traduzione letterale di Shin Do Kan è “Palestra della via del cuore” un motivo ci sarà. Anzi, ce ne sono oltre 150, il totale degli iscritti alla Scuola di Budo e discipline orientali che fa capo appunto alla palestra comunale, con sede alla Coop.fi di via Santa Maria a Castagnolo e gestita da Iride. Anzi, ce ne sono soprattutto sette e che qui, grazie al Judo e all’ambiente che li ospita, hanno trovato il Tatami più accogliente che potessero immaginare. Shin Do Kan è infatti l’associazione guidata dal presidente Maurizio Mignolli, con un’eccellenza del settore come Stefano Nistri nel ruolo di vice-presidente ma soprattutto, ci sia consentito, di “istruttore capo” del nutrito gruppo di altrettanti istruttori – oltre una decina – che della palestra lastrigiana hanno fatto una palestra di vita.
Un luogo dove socialità e sorrisi sono fra gli ingredienti principali. Una “casa” dove un gruppo di persone con disabilità intellettiva, sia uomini che donne, hanno trovato lo spazio, il tempo e l’attenzione per fare dell’attività fisica. Sono soprattutto loro i sette “motivi” per cui la Shin Do Kan è la “Palestra della via del cuore”. Grazie al Judo appunto, come ha dimostrato ampiamente anche la lezione a cui abbiamo potuto assistere oggi pomeriggio e che ha visto, fra gli istruttori presenti oltre a Nistri, anche Daniele D’Angelo e Lorenzo Poggiali. Un appuntamento fisso quello del giovedì dalle 16 alle 17, che questi “ragazzi” e “ragazze” della zona affrontano con serietà e impegno. E sano spirito agonistico.
E con risultati che sono sotto gli occhi di tutti, visto che ci sono anche delle cinture nere. Un pomeriggio che ti riconcilia con la vita, circondato da chi, prima di iniziare l’allenamento, chiede continuamente un caffè e chi invece dà a tutti un soprannome (chi scrive è l’incursore sociale, n.d.r.). Poi, una volta sul Tatami, dopo il necessario riscaldamento, si passa agli esercizi sotto lo sguardo vigile e, quando ci vuole, “severo” di chi li segue che, non dimentichiamolo mai, considera giustamente tutti alla stessa stregua degli atleti degli altri corsi.
E se un esercizio non è fatto nel modo corretto, viene fuori, altrettanto giustamente, il “piglio” dell’istruttore. Un’età che va dai 40 ai 60 anni e tanta voglia di affrontare una sfida che per tutti loro non può e non deve essere soltanto sportiva. Lo dimostrano i benefici che quest’ora di lezione porta, spesso più psicologici che fisici, lo dimostra il sorriso con cui tutti hanno salutato. Un sorriso… da cintura nera. In palestra ovviamente ci sono anche altri corsi (come potete leggere nella locandina che pubblichiamo qui in basso con il numero di telefono a cui chiedere informazioni). A noi è piaciuto vivere e provare a raccontare un giovedì pomeriggio particolare, quello che indica realmente la strada per arrivare alla “Palestra della via del cuore”.
