CAMPI BISENZIO – Tre punti vendita (a Poggio a Caiano, all’Indicatore e a Firenze) e diciotto dipendenti, tutte donne. Se volevamo trovare un esempio concreto, in vista dell’8 marzo, di come le donne siano sempre più protagoniste nel mondo del lavoro e di come un’azienda si affidi a loro perché probabilmente hanno una marcia in più, lo abbiamo trovato. L’esempio è quella della Gastronomia Baroni, realtà a conduzione familiare – anche questo a nostro avviso motivo di vanto – e “colorata” tutta di rosa. Laura la prima a essere assunta, Paola l’ultima in ordine di tempo, Marilena, la moglie di Gianni Baroni, a contribuire a “dirigere l’orchestra”, così come sono due donne anche le commercialiste che si occupano di fisco e pagamenti.
Una realtà consolidata, nata nel 2004, e nella quale l’unico uomo presente, che poi è anche il titolare, non si sente, se vogliamo fare un paragone calcistico, “né il presidente, né l’allenatore perché sanno da sole quello che c’è da fare e lo fanno anche bene. C’è poco da dire, hanno una marcia in più: sono efficienti sul posto di lavoro e in più mandano avanti la casa”. E in questa particolare fase storica, tutta la Gastronomia Baroni ci tiene a ribadire la propria vicinanza al popolo ucraino, “in modo particolare – dicono – a tutte le donne che, con i propri figli, hanno fatto chilometri a piedi o con mezzi di fortuna e hanno lottato per portare in salvo la loro famiglia”. Solidità e concretezza, il modo migliore per “festeggiare” l’8 marzo, senza tanti “fronzoli” ma lavorando sempre con il sorriso sulle labbra. E un pensiero a chi sta vivendo, suo malgrado, un momento difficile.