La Campi dei teatri, un caleidoscopio di spettacoli

CAMPI BISENZIO – Continua la nostra collaborazione “ciclo-turistico-istrionica” con Giovanni Grossi sul territorio di Campi Bisenzio. Una collaborazione su due ruote alla scoperta del territorio, delle sue curiosità ma anche della storia che rappresenta e di cui è custode. Campi è una citta caleidoscopica. Ce ne sono tante, così tante che forse non basta nemmeno […]

CAMPI BISENZIO – Continua la nostra collaborazione “ciclo-turistico-istrionica” con Giovanni Grossi sul territorio di Campi Bisenzio. Una collaborazione su due ruote alla scoperta del territorio, delle sue curiosità ma anche della storia che rappresenta e di cui è custode.

Campi è una citta caleidoscopica. Ce ne sono tante, così tante che forse non basta nemmeno una vita per conoscerle. Conoscere tutte le Campi non vuol dire sapere solo della loro esistenze, ma praticarle, usarle, viverle. C’è anche, per esempio, una Campi dei teatri viva e vegeta, che ci prova ad offrire una proposta culturale varia e di qualità, che unisca tradizione e ricerca di una contemporaneità popolare. Sono partito per un giro in bici di domenica mattina, a teatri chiusi. Fa freddo, ma non piove e non tira vento. Ogni tanto il sole ci ricorda che dietro le nuvole comunque lui c’è sempre. In piazza Matteotti c’è il teatro di Santo Stefano. All’ingresso, sul lato della piazza che si confonde con via delle Corti, c’è la locandina che ci ricorda che sabato 10 febbraio c’è uno spettacolo dedicato a Lucio Battisti, “E se stasera Lucio fosse qui”. Io ci sarò a sentire le parole di Mogol e la musica di Lucio. Cento metri più avanti in piazza Dante fa bella mostra di sé la facciata del Teatrodante Carlo Monni. Sabato sera c’è stato uno spettacolo dedicato a Francesco Nuti. Bello. Tra l’altro il primo spettacolo della rassegna dedicata a Andrea Cambi, un talento campigiano. Sulla vetrina c’è la locandina di uno spettacolo che ci sarà il 17 febbraio, “Come la spiego a io?” con Andrea Bruni. Come lo spiego al sole che sarebbe l’ora che si facesse sentire? L’intersezione tra via Bisenzio e via della Pace forma uno slargo che è già una piccola, vera piazza. Un piccolo incanto. Da via Ombrone si sale sull’argine del Bisenzio e poi sulla passerella pedonale di San Martino. Qui ci sono due panchine. Due ragazzi che si siedono qui non possono fare almeno di innamorarsi, o di ri-innamorasi se nel frattempo l’innamoramento era venuto un po’ meno. Dopo San Martino c’è la Piana, la nostra Piana in stile piccola Camargue dove i rami del Rodano in realtà sono i fossi che corrono ai lati della strada. Davanti al cimitero del Gorinello vedo un copertone a penzoloni in alto sul ramo di un cespuglione. Sembra un’installazione di arte contemporanea. Dietro, in lontananza, si vedono la Calvana imbiancata dalla neve. Proseguo, sulla sinistra un marciapiede da poco rifatto, il segnale stradale di San Piero a Ponti e poi in via del Santo il Circolo Mcl – Teatro – il Gorinello. Dal 24 Febbraio ritornerà in scena fino al 25 Marzo la compagnia Histriones con la commedia “Che gli farò alle donne”. Sono 5000 i metri che separano i 3 teatri della Campi dei Teatri. Finisce qui con un caffè in un circolo affollato il mio piccolo tour nella Campi dei teatri. Campi, un caleidoscopio di spettacoli.

Giovanni Grossi