La cordata che voleva comprarla si ritira. Torna complicata la situazione alla ex Mofopress: 57 lavoratori a rischio

CALENZANO – Si innalza improvvisamente la preoccupazione per il futuro dei lavoratori della ex Mofopress di via delle Cantine, l’azienda metalmeccanica per la quale era stata presentata un’offerta dalla Pierburg Pump Technology che gestirà, in status di affitto di azienda, la fabbrica calenzanese fino al prossimo 30 dicembre. La Pierburg non si era candidata all’acquisizione […]

CALENZANO – Si innalza improvvisamente la preoccupazione per il futuro dei lavoratori della ex Mofopress di via delle Cantine, l’azienda metalmeccanica per la quale era stata presentata un’offerta dalla Pierburg Pump Technology che gestirà, in status di affitto di azienda, la fabbrica calenzanese fino al prossimo 30 dicembre.
La Pierburg non si era candidata all’acquisizione dell’azienda ma a garantire le commesse qualora fosse stata rilevata da un nuovo soggetto imprenditoriale. E’ stata la stessa Pierburg a comynucare “l’esito negativo della trattativa che coinvolgeva una cordata di cinque imprenditori italiani, evento che crea preoccupazione per il futuro dei 57 lavoratori impiegati a Calenzano”.
Il commento e dei sindacalisti di Fiom-cgil e Gim-cisl che seguono la vicenda. “È una situazione davvero complicata visto che il 30 dicembre scadranno gli obblighi di Pierburg Pump Technology nei confronti della curatela del fallimento e ci ritroveremo con più di 50 dipendenti – si legge in una nota sindacale – è una doccia fredda, perché questa trattativa sembrava non solo ben avviata ma vicina ad una positiva conclusione: purtroppo,come già capitato, l’interesse manifestato per la fonderia da molti non si è mai concretizzata in investimenti reali”.
La preoccupazione è che potrebbe andare perduta la professionalità delle maestranze e un impoverimento del tessuto industriale della zona. I sindacati chiederanno l’attivazione urgente di un tavolo di crisi con le Istituzioni.
“Speriamo ancora una volta – conclude il comunicato – che facciano la loro parte e ci aiutino a trovare soluzioni alternative ed investitori seri che valorizzino il patrimonio di competenze e serietà dimostrato sempre e comunque dai lavoratori e le lavoratrici dell’azienda di Calenzano”.