La Florens apre le porte ai futuri addetti della moda

CAMPI BISENZIO – Un contatto diretto con il mondo del lavoro e con un’azienda di abbigliamento che, oltre a Campi, ha sedi in Cina e India. Stamani “La Florens”, manifattura di abbigliamento in via Barberinese, ha aperto le porte agli studenti del quarto e quinto anno dell’istituto Cellini Tornabuoni per l’edizione 2014 del Pmi Day – organizzato […]

CAMPI BISENZIO – Un contatto diretto con il mondo del lavoro e con un’azienda di abbigliamento che, oltre a Campi, ha sedi in Cina e India. Stamani “La Florens”, manifattura di abbigliamento in via Barberinese, ha aperto le porte agli studenti del quarto e quinto anno dell’istituto Cellini Tornabuoni per l’edizione 2014 del Pmi Day – organizzato Piccola Industria in collaborazione con Confindustria Firenze – dando così modo agli studenti di conoscere da vicino il mondo dell’impresa e le sue opportunità professionali.

Ad accogliere i ragazzi c’era uno dei titolari – e figlio del fondatore – Andrea Galluzzo, responsabile della sezione abbigliamento di Confindustria. L’azienda ha tra i propri clienti aziende della moda famose in tutto il mondo, come Emporio Armani, Etro, Diesel. “Siamo ancora vivi – ha detto agli studenti Galluzzo – perché abbiamo mantenuto la ricerca interna e il controllo sui materiali. Il processo industriale è completo: si parte dall’ufficio stile, cuore creativo dell’azienda, in cui si disegna e si progetta. Si passa poi alla modellistica dove si crea in maniera manuale il primo prototipo e si arriva al processo industriale. Abbiamo infine il controllo qualità”. L’azienda ha anche una propria conceria, per poter controllare al meglio il processo di lavorazione in termini di qualità e per poter essere competitivi in termini economici. La produzione “Made in Italy” è circa il 30% del totale. La Florens ha succursali a Haining in Cina – La Florens Far East – ed a Chennay in India – La Florens India – sotto il completo controllo gestionale e tecnico della “casa madre”.

Uno degli aspetti sottolineati stamani da Galluzzo è che le aziende di abbigliamento, non solo italiane, sono costantemente alla ricerca di giovani che abbiano voglia di mettersi alla prova, anche con il lavoro manuale, quindi di imparare il mestiere sotto l’aspetto sartoriale, oltre che quello creativo. Insomma, la tendenza è di tornare a pensare al mestiere come qualcosa che si impara per gradi, proprio per impararlo bene. Del resto, come è stato ricordato stamani, anche Giorgio Armani ha fatto il sarto.