La Gkn e “Un altro mondo”: giovedì 9 allo Stensen il film sul mondo del lavoro a 5 mesi dalle lettere di licenziamento

CAMPI BISENZIO – A cinque mesi esatti dalle lettere di licenziamento dei 422 lavoratori della Gkn, arrivate il 9 luglio, al Cinema Stensen di Firenze giovedì 9 dicembre sarà proiettato in anteprima nazionale il film “Un altro mondo” di Stéphane Brizé (Fra 2021, 97’) alla presenza del Collettivo di Fabbrica della Gkn e del distributore italiano Stefano Jacono (Movies […]

CAMPI BISENZIO – A cinque mesi esatti dalle lettere di licenziamento dei 422 lavoratori della Gkn, arrivate il 9 luglio, al Cinema Stensen di Firenze giovedì 9 dicembre sarà proiettato in anteprima nazionale il film “Un altro mondo” di Stéphane Brizé (Fra 2021, 97’) alla presenza del Collettivo di Fabbrica della Gkn e del distributore italiano Stefano Jacono (Movies Inspired). Ingresso libero previa prenotazione al seguente link: bit.ly/Unaltromondo

Il film (in basso una scena), in concorso all’ultimo festival di Venezia, riguarda da vicino la vicenda Gkn. E’ la storia di Philippe Lemesle e della moglie che si stanno per separare: il loro amore è irrimediabilmente logorato dalle pressioni del lavoro di lui. Dirigente di un impianto produttivo che fa parte di un grande gruppo industriale multinazionale, l’uomo non sa più come soddisfare le richieste incoerenti dei suoi superiori: ieri volevano che fosse un manager che massimizzasse la produttività, oggi vogliono un tagliatore di teste ubbidiente e senza scrupoli. I suoi capi gli chiedono di licenziare, senza un motivo che non sia il profitto fine a sé stesso, un certo numero di dipendenti. Una scelta che ricade sia sulle persone che sulla stessa qualità del lavoro. Per Philippe arriva il momento in cui decidere cosa fare della propria vita.

Stéphane Brizé è al terzo film di una ideale trilogia sul mondo del lavoro, realizzata sempre con lo stesso attore, Vincent Lindon, che nel primo (La legge del mercato) interpretava un 50enne disoccupato, ricollocato presso un supermercato dove ha il compito di controllare i clienti e i suoi stessi colleghi, diventando parte di un sistema che non ha la minima umanità. Nel secondo (In guerra) fa la parte di un sindacalista che combatte contro la chiusura di uno stabilimento automobilistico, cercando di mantenere viva la speranza di un lavoro e di una dignità per i colleghi operai. In questo terzo film affronta il punto di vista dei dirigenti e si chiede come sia possibile che persone che hanno una vita, affetti, esperienza e studi d’eccellenza si prestino a schiacciare senza remore altre persone.