La Gkn, il ricorso vinto e le reazioni della politica: “Una sentenza chiara e severa, ora ricominciare a parlare di lavoro”

FIRENZE – Come era prevedibile la notizia del ricorso vinto dalla Fiom Cgil in merito alla vicenda della Gkn ha provocato una serie di “reazioni a catena” nel mondo della politica. Regionale e fiorentina. Nei giorni successivi alle e-mail che prwannunciavano il licenziamento dei lavoratori, la Fiom-Cgil si era subito attivata ritenendo “antisindacale la modalità di […]

FIRENZE – Come era prevedibile la notizia del ricorso vinto dalla Fiom Cgil in merito alla vicenda della Gkn ha provocato una serie di “reazioni a catena” nel mondo della politica. Regionale e fiorentina. Nei giorni successivi alle e-mail che prwannunciavano il licenziamento dei lavoratori, la Fiom-Cgil si era subito attivata ritenendo “antisindacale la modalità di chiusura dell’azienda, messa in atto senza preavviso, una chiusura avvenuta in violazione delle norme del contratto collettivo nazionale metalmeccanici e degli accordi sindacali siglati dalla Rsu; con la vittoria di questa mattina segna quindi un punto importante per il futuro dei lavoratori, rimettendo tutto in gioco”.

“Sono soddisfatto, la sentenza del Tribunale che annulla i licenziamenti voluti da Melrose permette a tutti noi di  parlare di lavoro, territorio e produzione”. A esprimersi così il presidente della Regione, Eugenio Giani, che ieri pomeriggio era a Roma al Ministero dello sviluppo economico. “Ci stiamo battendo perché non accada mai più che fondi internazionali possano permettersi di acquisire pezzi della nostra terra e delle nostre industrie per scaricarci, poi, come fossimo scarti. E’ fondamentale che intervenga il Governo con una normativa apposita”.    

“La sentenza del giudice del lavoro sulla Gkn di Campi Bisenzio è chiara e severa. I licenziamenti vanno ritirati. Ha avuto ragione la Fiom Cgil di Firenze a presentare ricorso. Hanno vinto le lavoratrici e i lavoratori che hanno il diritto di tornare in fabbrica”. Queste invece le parole dell’assessore regionale al lavoro e alla formazione Alessandra Nardini: “I diritti e la dignità di 422 lavoratori, a cui si sommano quelli degli appalti, non possono essere calpestati e il ruolo delle organizzazioni sindacali non può essere misconosciuto”. “E’ arrivato il momento – ha concluso l’assessore – di mettersi alle spalle anni di deresponsabilizzazione completa delle multinazionali. La nostra Costituzione parla di responsabilità sociale dell’impresa e di rispetto dei diritti sindacali: sono due principi che vanno fatti valere. La politica adesso ha il dovere di dare risposte a tutela dei diritti di chi lavora, del nostro tessuto produttivo, della coesione delle nostre comunità”.

“Voglio esprimere – ha detto il consigliere regionale Fausto Merlotti – tutta la mia soddisfazione e felicità per la sentenza del Tribunale di Firenze: una decisione in cui tutti noi speravamo e che rappresenta un passaggio fondamentale, non solo per gli operai della Gkn ma per tutto il mondo del lavoro. Oggi è stata vinta una battaglia a difesa del lavoro di cui non possiamo che essere orgogliosi; la sentenza segna, infatti, un confine netto da cui ripartire, che rafforza anche la posizione del Governo nel cercare, al tavolo delle trattative con azienda e sindacati, una soluzione adeguata e dignitosa per questa realtà. I lavoratori e le sigle sindacali fin dalla mattina del 9 luglio scorso hanno portato avanti con estrema dignità una mobilitazione importante, capace di coinvolgere e sensibilizzare non solo il territorio della Piana, ma tutta la Toscana e nel Paese, portando in piazza le istituzioni, il mondo dell’associazionismo, la cittadinanza. Adesso è il momento della felicità ma subito dopo dovremo mettere in campo tutte le energie e le competenze per raggiungere una soluzione dignitosa che garantisca il lavoro a tutti i dipendenti di Gkn, compresi gli 81 lavoratori dei servizi che sono tra coloro che già dal mese di luglio non riscuotono più lo stipendio”.

“Riteniamo il lavoro un diritto fondamentale – hanno detto i consiglieri regionali di Fratelli d’Italia, Vittorio Fantozzi, vice-presidente della Commissione sviluppo economico, e Alessandro Capecchi – ed esprimiamo soddisfazione per la sentenza del Tribunale del Lavoro. Ma il problema resta. La battaglia deve essere sulla sostanza e non sulla forma, il nostro è un sistema economico debole esposto a qualsiasi speculazione. Ormai le aziende non vengono più acquistate da altre aziende ma da fondi finanziari che hanno come unico scopo quello del puro business, che non hanno rispetto per lavoratori e famiglie. Serve la volontà politica per correggere il nostro modello di sviluppo, servono meccanismi di difesa, meccanismi di cauzione per impedire che fondi internazionali acquistino, facciano incetta delle nostre aziende, si impossessino del nostro patrimonio di competenze e tecnologia, svuotino le imprese e abbandonino i lavoratori al loro destino. E’ una deriva a cui deve essere la politica a mettere un freno, lo Stato deve intervenire ma la Regione non può limitarsi solo ad esprimere solidarietà. Vanno messe in campo norme ma anche le condizioni che rendano la regione toscana competitiva e attrattiva per le aziende scongiurando in partenza il tema della delocalizzazione”.

Per il sindaco della Città Metropolitana di Firenze, Dario Nardella, siamo di fronte a “un riconoscimento della giustizia e una vittoria del sindacato, con Cgil e Fiom. La giustizia ha fatto il suo corso, ora tocca alla politica. Avanti per nuove norme contro le delocalizzazioni immotivate e per i diritti dei lavoratori. Siamo di fronte a un precedente, la sentenza del Tribunale dimostra che la Gkn non è una delle tante vertenze a cui abbiamo assistito finora ma è un capitolo di una rilevanza eccezionale rispetto al quale il Governo ha l’occasione di intervenire fissando dei paletti chiari e validi in generale. Questo è il momento per agire”.

È una sentenza importante – ha detto l’onorevole Susanna Cenni – e una notizia assai positiva quella che arriva dal Tribunale di Firenze: con quei 422 licenziamenti comunicati per e-mail, la Gkn ha violato lo Statuto dei lavoratori, mettendo in atto comportamenti antisindacali. Avevano ragione, dunque, i sindacati che hanno impugnato quel provvedimento e avevano ragione i lavoratori che sono scesi in piazza, hanno occupato la fabbrica, hanno manifestato senza sosta; avevano ragione le istituzioni e gli enti locali, in primis i sindaci del territorio, che subito si sono mobilitati in modo concreto. Con gli altri deputati toscani del Pd siamo stati fin dall’inizio dalla parte dei lavoratori e, tutti insieme, abbiamo sottoscritto l’appello dei sindaci e lavorato per fare sponda alle iniziative del Governo. La sentenza di ieri è una prima vittoria che premia l’impegno e la determinazione di una comunità intera; adesso, però, è indispensabile proseguire il dibattito a livello nazionale per modificare norme non più attuali”.

“Accogliamo con estrema soddisfazione – si legge in una nota di Rifondazione Comunista Toscana – la notizia che il giudice del lavoro ha revocato la procedura per i licenziamenti collettivi alla Gkn di Campi Bisenzio. È una grande notizia sia per i lavoratori coinvolti, ma anche per tutto il mondo del lavoro. Lo è perché il giudice nel riconoscere palesemente la condotta antisindacale della proprietà smonta e stigmatizza pezzo per pezzo ogni motivazione e condotta del fondo inglese in tutta la vicenda. Quindi non è solo ingiusto quanto successo, ma adesso c’è la conferma che non si può fare. Un ringraziamento sentito va a tutti i 40.000 che sabato scorso hanno manifestato a Firenze “con” i lavoratori Gkn (il vero “motore” dell’appuntamento, unitamente al collettivo di fabbrica), ai sindacati che questo ricorso al giudice hanno proposto. sappiamo tutti bene due cose: che la vertenza è tutt’ altro che chiusa e che dovremo continuare a impegnarci tutti, che l’evento (che possiamo definire “storico” per dimensioni e per quello che rappresenta rispetto agli ultimi decenni di desertificazione sociale e divisione del fronte delle lotte per il lavoro) di sabato impone a tutti di dargli continuità, per il ritiro di tutti i licenziamenti tanto più se predatori, perché si arrivi a una legge contro le delocalizzazioni seria e concreta, perché un movimento che metta al centro i diritti sociali, ma non solo, possa essere talmente ampio da condizionare le scelte del paese. Noi con spirito di piena collaborazione con chi ci sta ci siamo e ci saremo”,