CAMPI BISENZIO – Scrivere con il groppo in gola e le lacrime agli occhi. Abbracciati, quasi “cullati”, dalle parole dei brani più belli di Francesco De Gregori e Vasco Rossi, quella che è stata la “colonna sonora” dell’ultimo saluto ad Alessio Rapezzi. Un lungo pomeriggio sul campo del San Lorenzo che, proprio mentre scriviamo, si sta concludendo. Un pomeriggio che gli amici più stretti del “Rapa” hanno organizzato nei minimi particolari, facendo in modo che, in attesa di un fischio finale che comunque non arriverà mai, nella sua ultima partita, davanti al suo “pubblico”, Alessio fosse accompagnato da tutto quello che ha fatto parte della sua vita. A partire dal pallone e dalla maglia numero 11 del San Lorenzo che, insieme al colore viola della Fiorentina, avvolgevano e “coloravano” la bara. E anche una bottiglia di grappa da 3 litri, “perché lui avrebbe voluto così”.
Già, un fischio finale che non arriverà mai, perché, come recitava uno striscione affisso a bordo campo, “Come è stato facile amarti sarà impossibile dimenticarti”. Uno dei tanti. Striscioni, fumogeni e cori, come se la partita dell’addio si dovesse giocare davvero all’infinito. Come se nessuno volesse abbandonare gli “spalti” come è successo spesso dopo una vittoria in campionato della sua amata Fiorentina. Quello che gli ha “augurato” il babbo, in un messaggio letto dalla figlia di Alessio, Luna: “Adesso spero tu possa giocare all’infinito”, mentre in precedenza lei lo aveva voluto “tratteggiare” così: “Eri, sei e sarai un babbo con la “B” maiuscola, ti aspetterò dovunque perché tu sarai sempre con me”.
Prima e dopo, in un silenzio spesso irreale, tante lacrime ma anche qualche sorriso. E tanti abbracci, come dopo un gol, uno dei tanti messi a segno dal “Rapa”, vero e proprio bomber di razza. Questa volta, però, era diverso. Erano abbracci di incoraggiamento, di voglia di andare avanti, nonostante l’assurdità del momento. Parola dopo parola la tristezza non se ne è certo andata, resta la consapevolezza che è tutto “un brivido sopra la follia” mentre in lontananza “riecheggia” il coro più gettonato della giornata: “Alessio Rapezzi sempre con noi”. No, certe partite non dovrebbero finire mai.



Il ricordo di Alessio (al campo del San Lorenzo erano presenti il sindaco Andrea Tagliaferri, gli assessori Davide Baldazzi e Simona Pizzirusso e i consiglieri Marco Monticelli Nicola Douglas De Fenzi) è arrivato anche fra i banchi del consiglio comunale, dove il consigliere Riccardo Nucciotti ha chiesto venisse osservato un minuto di silenzio, subito accordato dal presidente del consiglio, Antonio Montelatici: “Voglio ringraziare i capi gruppo – ha detto Nucciotti – per avere accolto la mia richiesta di ricordare con un minuto di silenzio Alessio Rapezzi. Come tutti ritengo sappiate, Alessio ci ha lasciato martedì della scorsa settimana, mentre era in vacanza con la sua compagna. Campi Bisenzio ha perso una persona speciale, una persona importante, la sua scomparsa lascia un vuoto incredibile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo. Alessio era un ragazzo solare, sempre con il sorriso sulle labbra, una vita dedicata alla figlia Luna, al lavoro, alla Fiorentina e al calcio, avendo militato a lungo nel San Lorenzo, da sempre impegnato per la nostra città: anche durante l’alluvione del 2 novembre, senza fare tanta pubblicità, insieme ai ragazzi del San Lorenzo ha dato un grande contributo ai cittadini di Campi. Lascia un vuoto incredibile nei cuori di chi ha avuto la fortuna di conoscerlo”.