La ministra Bonetti a Sesto “asili gratuiti con l’azzeramento delle rette”

SESTO FIORENTINO – Asili gratuiti e politiche sull’infanzia e sulla famiglia: questi i temi su cui punta la ministra alle pari opportunità e famiglia Elena Bonetti oggi a Sesto Fiorentino per sostenere la candidatura di Gabriele Toccafondi (Italia Viva) a primo cittadino. “Investire nell’educazione agli asili nido significa garantire pari opportunità di educazione ai più […]

SESTO FIORENTINO – Asili gratuiti e politiche sull’infanzia e sulla famiglia: questi i temi su cui punta la ministra alle pari opportunità e famiglia Elena Bonetti oggi a Sesto Fiorentino per sostenere la candidatura di Gabriele Toccafondi (Italia Viva) a primo cittadino. “Investire nell’educazione agli asili nido significa garantire pari opportunità di educazione ai più piccoli – ha detto la ministra Bonetti – ma anche dare opportunità alle donne, farle rientrare nel mondo del lavoro e più in generale alle famiglie per essere aiutate in questo momento di ripartenza”.

Un progetto, ha detto la ministra Bonetti, che si traduce con l’azzeramento delle rette degli asili nido: “L’impegno di azzerare le rette degli asili nido è un impegno di straordinaria innovazione – ha detto Bonetti – ed è del tutto coerente coerente con l’azione del governo Draghi, si sta impegnando per gli investimenti infrastrutturali e per gli asili nido, nel family act per le spese educative. E’ chiaro che serve una sinergia con i Comuni e una volontà politica”.

“Negli ultimi tre anni dei governi precedenti hanno investito 200 milioni di euro dati comuni per abbassare le rette del servizio zero-sei anni – ha aggiunto Gabriele Toccafondi – e per aumentare posti disponibili. Questo ha significato ogni anno per i precedenti tre anni, ogni anno 14 milioni di euro che arrivavano in Toscana: un milione e mezzo al Comune di Firenze, a Sesto 223mila euro ogni anno e per tre anni. Se si vuole la volontà di sinergia tra livello nazionale e le risorse, è una rivoluzione perché queste risorse non sono mai arrivate così copiose è però un lavoro anche dell’amministrazione comunale che trova altre risorse. La soluzione, quindi, si trova. Altrimenti ci si riempie la bocca di come sia bella la famiglia e di come sia utile per la comunità avere figli, poi però non si fa niente. Le risorse ci sono vanno però spese bene sia nazionali che locali”.