La morte de “il Generale” e i ricordi sui social

CALENZANO – Se ne è andato il 24 dicembre “il Generale” così era conosciuto Gianni Trallori, diventato negli anni “un personaggio” di Calenzano. Gianni Trallori era nato il 21 luglio 1939. Era stato allenatore del Calenzano e consigliere comunale, un uomo “tra calcio e politica” lo ricorda Alessio Biagioli, ex sindaco di Calenzano. Era diventato […]

CALENZANO – Se ne è andato il 24 dicembre “il Generale” così era conosciuto Gianni Trallori, diventato negli anni “un personaggio” di Calenzano. Gianni Trallori era nato il 21 luglio 1939. Era stato allenatore del Calenzano e consigliere comunale, un uomo “tra calcio e politica” lo ricorda Alessio Biagioli, ex sindaco di Calenzano. Era diventato un’icona del territorio quando durante il Governo Ombra si posizionò nella piazza Vittorio Veneto, amava stupire e divertire, quasi un moderno “giocoliere delle parole” a cui era permesso dire tutto. Qualche anno fa scendeva da Carraia con un cavallo fino a raggiungere il centro di Calenzano. Un uomo che si era costruito, un personaggio amato da tutti. La salma sarà esposta nella sala consiliare, la mattina di lunedì 28 dicembre a partire alle 10. Le esequie saranno alle 15 dello stesso giorno nella chiesa di San Donato.

Molti sono stati in questi giorni i messaggi affidati ai social, il primo è stato proprio quello di Alessio Biagioli che la vigilia di Natale ha scritto “Generale ti ho voluto bene. E non è da tutti avere avuto il capo del governo ombra che sosteneva il governo ufficiale. Però sei andato via troppo presto, non lo dovevi fare. Con questo ti sei guadagnato la “coppa dello scemo” di quest’anno e non potrai neppure essere in giuria. Calenzano perde un altro dei personaggi del “popolo”. Buon viaggio Gianni”.

Tra i ricordi anche quello di Stefano Poni “Un amico, un compagno, un comunista, da sempre:  evapora  una parte di “calenzanità” insostituibile. Un Omero della storia Calenzanese: narrazioni enunciate con sentimento esenti da riverenza. La resistenza uno dei temi  più graditi, approfonditi  attraverso testimonianze recepite anche  dai protagonisti e con orgoglio conservate. Lo sport sua altra grande passione. Un caloroso abbraccio al Generale capo del governo ombra, con affetto, simpatia e stima basate sulla spontaneità e l’amicizia”. E quello di Monica Castro: “Caro Gianni mi mancheranno le tue poesie, il tuo sorriso, le tue lunghe osservazioni sulla politica”.

Ecco il ricordo del sindaco Riccardo Prestini. “Trallori era un personaggio molto conosciuto nella comunità di Calenzano, soprattutto tra le persone che hanno maggiori legami e radici con il “Paese”, che ha vissuto negli ultimi decenni una profonda trasformazione da una realtà rurale,  in una cittadina dinamica, produttiva e attiva in tutti i settori economici-sociali-culturali. Fin dalla mia candidatura a sindaco e poi dopo la mia elezione, ho avuto modo di parlare spesso con Gianni, potendone apprezzare l’ecletticità, la capacità di spaziare tra argomenti diversi: dalla discussione politica, alla storia e alla filosofia della vita. Di Gianni ricordo soprattutto la grande coerenza, con un sistema di valori, politici e sociali, che oggi vengono ritenuti superati, ma che il Generale riteneva ancora essenziali, vedendo nella loro messa in discussione e nella loro perdita, un impoverimento e un dannoso allontanamento da princìpi e da comportamenti che mettessero al centro della vita sociale la persona e i suoi diritti, oltre che i suoi doveri. Questa etica Gianni l’aveva appresa in una prima fase, da adolescente, con il contatto, anche se parziale, con Don Milani e poi con l’adesione alla visione politico-sociale marxista-leninista degli aspetti economici-sociali-culturali. Ci mancheranno certamente il suo gusto per la conversazione sugli argomenti più disparati –  politica, cultura, senso della vita – la sua schiettezza nel discutere di politica, con interlocutori sia di “destra” che di fatti ed eventi di una Calenzano e di “sinistra”, così come il ricordo, dovuto alla sua esperienza, di fatti ed eventi di una Calenzano indubbiamente remota ma che ha contribuito, in termini di valori, impegno e capacità intellettuale, a rendere possibile e costruire la realtà odierna.