La Parigi-Roubaix con biciclette d’epoca

CALENZANO – In cinque con altrettante biciclette d’epoca (quattro delle quali degli anni ’20) hanno afrontato, l’8 giugno scorso, la sofferenza, la rassegnazione, la fatica, il mito del pavet della Parigi-Roubaix. Ivo Amerini, Andrea Nanni, Giovanni Traversi, Brunello Guazzino e Giovanni Nencini (figlio del mitico Gastone, uno dei pochi italiani che hanno vinto Giro e […]

CALENZANO – In cinque con altrettante biciclette d’epoca (quattro delle quali degli anni ’20) hanno afrontato, l’8 giugno scorso, la sofferenza, la rassegnazione, la fatica, il mito del pavet della Parigi-Roubaix. Ivo Amerini, Andrea Nanni, Giovanni Traversi, Brunello Guazzino e Giovanni Nencini (figlio del mitico Gastone, uno dei pochi italiani che hanno vinto Giro e Tour) hanno provato l’impresa: 210 chilometri, 64 dei quali in pavet, percorsi in 10 ore di faticosa pedalata con tanto di tubolari a “ics” sulle spalle. Roba d’altri tempi, com’è “roba d’altri tempi” lo spirito che anima “La Panoramica” di Settimello, la società ciclistica dedicata ad Alfredo Martini per i cui colori i cinque, assieme a Paolo Pappalardo e Gianni Chiari, hanno affrontato la trasferta in terra di Francia. Il loro arrivo al Velodromo di Roubaix ha avuto il sapore della vittoria quella di uno sport sano, pulito, vero, sincero.

PARIGI ROUBAUX 1