CAMPI BISENZIO – “Purtroppo la questione della copertura della pista di pattinaggio di Villa Montalvo continua a tenere banco e dopo le denunce da parte degli associati dell’associazione di pattinaggio, ora sono gli atti a descrivere il fallimento amministrativo di chi ha governato a Campi fino a oggi. La copertura nel 2022 non sarà messa a gara e quindi tutto sarà rimandato quantomeno alla seconda metà del 2023”: lo dice Paolo Gandola, ex consigliere comunale di Forza Italia e attualmente coordinatore del movimento civico Impegno Vero.
“Ho avuto modo di prendere visione della determina numero 1242 del 17 novembre scorso – aggiunge – che parla chiaro. Dopo avere messo a bilancio la cifra di 160.000 euro per la realizzazione della copertura, ora, dopo aver svolto la progettazione, siamo ancora al palo e, apparentemente, per la necessità di svolgere “ulteriori approfondimenti tecnici” l’assegnazione dei lavori sarà rimandata e la gara non sarà messa in atto entro l’anno come inizialmente era previsto. Insomma un ritardo che significherà una sola cosa: i ragazzi e le ragazze dell’associazione saranno obbligati a restare “all’addiaccio” ancora per tutto questo inverno e per lo meno per tutta la prossima primavera. Per tutto questo dobbiamo ringraziare la scelta di condurre il Comune al commissariamento fatta dal Partito Democratico e dalla sinistra. Di fronte a tutto ciò gli stessi dovrebbero chiedere scusa alla città e invece, l’ipocrisia è totale e si fanno primi firmatari di un atto che chiede al Commissario di tenere le elezioni quanto prima”.
“Per ciò che concerne la pista, invece, tutto rimarrà fermo in attesa di questi ulteriori adempimenti e approfondimenti che però avranno un unico risultato: tradire le legittime aspettative e le promesse fatte alle decine di pattinatori e pattrinatrici che si allenano a Villa Montalvo”. Da ultimo, Gandola propone una soluzione ponte: “Il Comune suddivida l’unica struttura coperta tra le varie associazioni del pattinaggio del territorio, in modo che nessuno rimanga indietro e meno sostenuto di altri. E’ indegno pensare che per colpa del Comune ci siano associazioni di seria A e altre di serie B nel medesimo territorio. Tutti i nostri ragazzi devono avere il diritto di allenarsi almeno per qualche ora a una temperatura civile. In alternativa, propongo all’associazione di costituirsi parte civile in una vera e propria denuncia collettiva contro il Comune di Campi e nella quale venga richiesto un risarcimento economico alle famiglie e agli atleti per i disservizi che sono costretti a subire”.