La Regione sulla ex Gkn: “Per QF confermato il closing entro luglio”

CAMPI BISENZIO – “La riunione ha chiarito la tempistica, riconfermendo il closing per la fine di luglio e le modalità dell’operazione che porterà alla reindustrializzazione dell’area”. E’ questo il commento degli esponenti della Regione Toscana, rappresentata dal consigliere del presidente Giani per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani e dal responsabile dell’ufficio di […]

CAMPI BISENZIO – “La riunione ha chiarito la tempistica, riconfermendo il closing per la fine di luglio e le modalità dell’operazione che porterà alla reindustrializzazione dell’area”. E’ questo il commento degli esponenti della Regione Toscana, rappresentata dal consigliere del presidente Giani per il lavoro e le crisi aziendali, Valerio Fabiani e dal responsabile dell’ufficio di gabinetto del presidente, Paolo Tedeschi, al termine della riunione della Commissione di proposta e verifica sulla ex Gkn, che si è tenuta ieri pomeriggio a Campi Bisenzio, presenti anche i componenti dell’unità di crisi della Regione.

All’incontro hanno partecipato, oltre ai rappresentanti del Comune ospitante, anche quelli del Comune di Firenze, della Città metropolitana fiorentina, la Rappresentanza sindacale unitaria, le organizzazioni sindacali, i docenti della Scuola Sant’Anna di Pisa e di Artes.

Uno degli scopi della riunione era infatti quello di verificare le possibili convergenze tra il progetto maturato dal confronto tra il Collettivo dei lavoratori e gli studiosi pisani e il piano industriale della nuova proprietà, la QF. E’ uscito confermato l’impegno di arrivare a far conoscere i nomi degli altri industriali che affiancheranno Francesco Borgomeo nel programma di rilancio del sito produttivo.

“Abbiamo esaminato anche la possibilità – commentano ancora Fabiani e Tedeschi – aperta dall’azienda, di far ricorso a misure pubbliche di accompagnamento. Siamo infatti pronti ad esaminare ed utilizzare tutti gli strumenti che vadano in direzione di una maggiore garanzia per i lavoratori. E’ per questo che è nostra intenzione richiedere al Ministero dello sviluppo economico un incontro con azienda, istituzioni e organizzazione sindacali, a breve termine, per esaminare fino in fondo questa eventualità”.