La Rete Saharawi ribadisce all’Onu il diritto all’autodeterminazione secondo la Carta delle Nazioni Unite

CAMPI BISENZIO – Si sono concluse le audizioni dedicate alla questione del Sahara Occidentale presso la Quarta Commissione delle Nazioni Unite per la Politica Speciale e la Decolonizzazione, riunita nell’ambito dell’80° assemblea generale. Nel corso delle tre giornate di interventi – dal 7 al 10 ottobre – sono state ascoltate 196 petizioni provenienti da attivisti, […]

CAMPI BISENZIO – Si sono concluse le audizioni dedicate alla questione del Sahara Occidentale presso la Quarta Commissione delle Nazioni Unite per la Politica Speciale e la Decolonizzazione, riunita nell’ambito dell’80° assemblea generale. Nel corso delle tre giornate di interventi – dal 7 al 10 ottobre – sono state ascoltate 196 petizioni provenienti da attivisti, organizzazioni della società civile e rappresentanti istituzionali di diversi paesi. Molte hanno ribadito con forza un principio fondamentale del diritto internazionale: il popolo Saharawi ha il diritto inalienabile all’autodeterminazione e all’indipendenza, come sancito dagli articoli 1 e 55 della Carta delle Nazioni Unite e dalle Risoluzioni dell’assemblea generale e del consiglio di sicurezza sul processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale.

Fra i partecipanti, anche una delegazione italiana composta dall’onorevole Stefano Vaccari, presidente dell’intergruppo parlamentare Amici del popolo Saharawi, Simone Bolognesi, presidente dell’associazione Città Visibili di Campi Bisenzio, in rappresentanza della Rete Saharawi, e Lorenzo Favilli, consigliere comunale di Fucecchio e socio dell’associazione Hurria. Durante gli interventi, la delegazione ha riaffermato la posizione storica delle Nazioni Unite, secondo cui il Sahara Occidentale resta un Territorio non autonomo in attesa di decolonizzazione, e che il fronte Polisario è riconosciuto quale unico legittimo rappresentante del popolo Saharawi. È stato ricordato che la risoluzione 1514 (XV) dell’assemblea generale – “Dichiarazione sull’indipendenza dei paesi e dei popoli coloniali” – stabilisce che ogni popolo ha il diritto imprescrittibile di determinare liberamente il proprio futuro.

Le audizioni hanno inoltre posto l’accento sulle violazioni economiche e umanitarie che continuano a interessare i territori occupati. In particolare, come si legge in una nota, “è stato denunciato il sfruttamento illegittimo delle risorse naturali da parte del Regno del Marocco – dai fosfati di Bou Craa alla pesca e all’agricoltura – e il loro utilizzo in accordi commerciali con l’Unione Europea, nonostante le sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (2016, 2018, 2021, 2024) abbiano dichiarato nullo qualsiasi accordo applicato al Sahara Occidentale senza il consenso del popolo Saharawi”.