La “rivolta” degli anziani contro i giovani nel primo libro di Lorenzo Ciampi

CAMPI BISENZIO – In gran parte di fantasia, il lavoro dell’autore sicuramente… ci ha messo del suo. Questo, in estrema sintesi, “Il club degli anziani”, ovvero il titolo del libro, il primo libro, scritto da Lorenzo Ciampi. Nato a Firenze, 45 anni, campigiano a tutti gli effetti, una laurea in scienze politiche e una grande […]

CAMPI BISENZIO – In gran parte di fantasia, il lavoro dell’autore sicuramente… ci ha messo del suo. Questo, in estrema sintesi, “Il club degli anziani”, ovvero il titolo del libro, il primo libro, scritto da Lorenzo Ciampi. Nato a Firenze, 45 anni, campigiano a tutti gli effetti, una laurea in scienze politiche e una grande passione per la scrittura, Ciampi è un assistente domiciliare e il suo romanzo mette in “contrapposizione” giovani e meno giovani. Per i quali la causa di tutti i mali del mondo sono ovviamente i giovani. Il libro, infatti, scritto per la casa editrice Porto Seguro, racconta la rivolta degli anziani contro i giovani e che parte dall’interno di un Centro diurno. Un libro, come ci racconta lo stesso autore, che ha anche una motivazione “politica”, ovvero che “non bisogna partire dal presupposto che le responsabilità della fase storica che stiamo vivendo sono soltanto di chi ci ha preceduto”. Ironia, paradosso, un’ambientazione contemporanea: queste le principali caratteristiche del libro, con il titolo che prende il nome da quello del Centro diurno, “Il club degli anziani” appunto, e che potrebbe essere considerato come una sorta di “Amici miei”, in chiave moderna, messo su carta. “In precedenza – continua – avevo scritto diversi racconti brevi, ma solo per gli amici, poi questa cosa è cresciuta. E quando ho iniziato a scrivere il libro, non avevo intenzione di pubblicarlo; ma ho cominciato a farlo leggere a un po’ di amici a cui è piaciuto, mi hanno detto che scorreva e che funzionava. Ho proposto il mio progetto a Porto Seguro che ha subito accettato”. Certo, anche la sua attività professionale è stata alla base della trama: “Pagina dopo pagina il mio obiettivo è quello di mettere in risalto gli aspetti positivi della cosiddetta terza età, alla quale mi sento molto vicino, dal punto di vista emotivo”. Non a caso, il messaggio che l’autore vuole far passare, dalla prima all’ultima pagina, è quello della “positività dell’essere anziano, della possibilità di avere comunque vissuto la propria vita ed essere un esempio per i più giovani”. Il romanzo, come già detto in precedenza, racconta una vera e propria rivolta degli anziani contro i giovani: “I protagonisti sono tre anziani, Ubaldo, Mimmo e Primetta, che si trovano nel Centro diurno. Qui danno vita al “Club degli anziani” che ha un obiettivo politico: i tre, infatti, pensano che il motivo per cui le cose vanno male siano i giovani, perché hanno smesso di combattere. Per portare avanti il loro piano però hanno dei problemi di carattere fisico, visto che tutti e tre hanno più o meno 80 anni, e così “arruolano” un giovane che lavora all’interno della struttura. A questo punto il libro si trasforma e diventa anche un pop un giallo, perché un altro ospite del centro inizia a indagare su ciò che stanno facendo i tre e decide di sfidarli facendo delle elezioni”. Da qui è un crescendo di emozioni fino alla necessità di richiedere un’indagine della polizia. Secondo Lorenzo, il cui libro si può acquistare on line e presso la libreria La Rocca a Campi e la libreria Rinascita a Sesto, questo dovrebbe essere il primo di una trilogia. E chissà che la “rivoluzione” che i tre vecchietti del centro diurno vogliono mettere in atto alla fine non regali altre emozioni.

Pier Francesco Nesti