La scomparsa del sestese Piero Gelli. Il ricordo del sindaco Falchi

SESTO FIORENTINO – E’ scomparso ieri 9 maggio Piero Gelli figura centrale dell’editoria e della cultura italiana. Il sindaco Lorenzo Falchi lo ha ricordato con un lungo post sulla pagina Facebook del Comune di Sesto Fiorentino. “Ho avuto la fortuna di conoscerlo, di fargli visita nella sua casa fiorentina e di incontrarlo in Comune a […]

SESTO FIORENTINO – E’ scomparso ieri 9 maggio Piero Gelli figura centrale dell’editoria e della cultura italiana. Il sindaco Lorenzo Falchi lo ha ricordato con un lungo post sulla pagina Facebook del Comune di Sesto Fiorentino.

“Ho avuto la fortuna di conoscerlo, di fargli visita nella sua casa fiorentina e di incontrarlo in Comune a Sesto Fiorentino – scrive il sindaco Falchi – Ero rimasto fin da subito profondamente colpito dalla sua grandissima cultura, dalla passione inesauribile per i libri, per il teatro e la musica (il suo Dizionario dell’Opera, che mi regalò il giorno del nostro incontro è una vera ‘bibbia’ per appassionati e studiosi). Mi restano impresse nondimeno anche la sua squisita cortesia, la sua ironia e la sua sincera umanità. Ricordo bene come, quando mi mostrò le carte del suo archivio personale, sia rimasto impressionato nel veder sfilare i nomi più grandi della nostra letteratura e cultura novecentesca”.

Con Piero Gelli, prosegue il sindaco, se ne va “un grande uomo di lettere, figura centrale dell’editoria e della cultura italiane del dopoguerra. Storico direttore editoriale di Garzanti, poi passato a Rizzoli ed Einaudi – in anni in cui questi erano persone vere e vive prima ancora che marchi e nomi – e infine a Baldini & Castoldi, amico di Carlo Emilio Gadda, di Pier Paolo Pasolini, e di tante altre figure che hanno reso grande il panorama letterario italiano del secolo scorso, Piero non ha mai dimenticato i giorni in cui, ragazzino affamato di conoscenza divorava i libri della Società per la Biblioteca Circolate della nostra città, come ebbe modo di dirmi. L’ultima volta che ci eravamo sentiti, avevamo discusso insieme di progetti ed idee future. Avevamo fissato di vederci proprio nei giorni in cui è scoppiato il virus, per parlare un po’ di tutto, come già altre volte, ma soprattutto perché volevo anticipare, a lui sempre così schivo e appartato, l’intenzione di conferirgli le Seste d’Oro, l’onorificenza più alta della nostra città”.