“La scuola che vogliamo”: le precisazioni della professoressa Montagono

CAMPI BISENZIO – Non c’è dubbio che la proposta lanciata nei giorni scorsi da una professoressa della scuola Verga di San Donnino, ovvero che la terza D sarebbe stata in classe anche durante le vacanze natalizie, abbia provocato un lungo dibattito. Con alcune prese di posizione, specialmente sui social, a mio modesto parere anche fuori […]

CAMPI BISENZIO – Non c’è dubbio che la proposta lanciata nei giorni scorsi da una professoressa della scuola Verga di San Donnino, ovvero che la terza D sarebbe stata in classe anche durante le vacanze natalizie, abbia provocato un lungo dibattito. Con alcune prese di posizione, specialmente sui social, a mio modesto parere anche fuori luogo. Ma è solo la mia modesta opinione, a prescindere da come uno la pensi sulla fattibilità o meno dell’idea. A tal proposito, riceviamo e pubblichiamo questo intervento della professoressa Maria Montagono, colei che aveva scritto nei giorni scorsi alla nostra redazione parlando appunto di questa ipotesi.

Non sono amareggiata perché il progetto non si realizzerà. Progetto assolutamente gratuito per la scuola e per i ragazzi. Progetto scaturito dalla situazione problematicissima di una classe che è stata in lockdown quasi da inizio anno scolastico. Sono amareggiata per i toni di pressappochismo, di sufficienza, se non di arroganza con cui qualcuno ha affrontato il caso, oppure amareggiata perché altri lo hanno sdegnosamente ignorato. Sarebbe bastato un semplice “Gentile professoressa, la nostra ammirazione più profonda per la grande volontà di questi ragazzi. Purtroppo, le misure anti-Covid in un periodo ancora più delicato dei precedenti, non ci permettono di muoverci per alcuna iniziativa extracurricolare in presenza”. Capisco, per carità. Capisco tutti, capisco il silenzio di sindaci e governatori, coinvolti da me quasi come guanto di sfida a riprova di quanto concretamente stesse loro a cuore la scuola, gli alunni, le famiglie. Ma – ripeto – li capisco: ben più elevate problematiche hanno di cui occuparsi. Di sicuro questioni ben più alte e più gravi di quelle di una miserrima scuola, per di più di periferia. L’assessore invece si è mosso. Tanto di cappello. Ed è bastata una telefonata per mandare all’aria l’autonomia della scuola, quella di cui tutti affermano convintamente essere vera e seria. Questo è quanto avevo da precisare, né più mi sentirete, mi ritiro nel mio orticello a leccarmi per l’ennesima volta qualche “feritina” provocata dalla superficialità umana. Buon Natale a tutti.

Professoressa Maria Montagono