La sonda della Nasa ha toccato l’asteroide Bennu (grazie anche alla Leonardo di Campi Bisenzio)

CAMPI BISENZIO – Dopo un viaggio di quattro anni, la sonda Osiris-Rex della Nasa ha toccato l’asteroide Bennu per raccogliere alcune decine di grammi di polvere da portare sulla Terra, destinata a raccontare le origini del Sistema Solare: un’operazione di alta precisione eseguitta alla distanza di 330 milioni di chilometri. E ad accompagnare la sonda […]

CAMPI BISENZIO – Dopo un viaggio di quattro anni, la sonda Osiris-Rex della Nasa ha toccato l’asteroide Bennu per raccogliere alcune decine di grammi di polvere da portare sulla Terra, destinata a raccontare le origini del Sistema Solare: un’operazione di alta precisione eseguitta alla distanza di 330 milioni di chilometri. E ad accompagnare la sonda nel suo straordinario viaggio verso l’asteroide per oltre 2 miliardi di chilometri è stato e sarà il sensore d’assetto Autonomous Star Tracker realizzato dalla Leonardo a Campi Bisenzio. Durante tutta la durata della missione, infatti, come una “bussola dello spazio”, il sensore d’assetto realizzato da Leonardo fornirà i dati sulla posizione della sonda, grazie alla mappa stellare memorizzata nel suo software, che conta oltre 3.000 stelle: lo star tracker calcola in ogni istante – 10 volte in un secondo – l’orientamento del satellite fornendo al computer di bordo le informazioni per tenerlo sulla rotta prestabilita. E nel 2023 potrà fare ritorno sulla Terra con il campione raccolto sull’asteroide grazie alla guida dello star tracker di Leonardo.

Lo studio di Bennu aiuterà gli scienziati a comprendere l’origine del sistema solare, così come i rischi e le risorse provenienti dai corpi celesti che orbitano vicino alla terra. Gli asteroidi, infatti, sono i residui del processo che ha condotto alla formazione dei pianeti. Quelli come Bennu contengono inoltre acqua, sostanze organiche e metalli, risorse fondamentali per il futuro dell’esplorazione spaziale e per lo sviluppo economico. Gli asteroidi rappresentano anche una potenziale minaccia per il nostro pianeta e lo studio di Bennu permetterà di raccogliere informazioni utili per determinare con maggiore accuratezza la probabilità di collisione con la terra dei diversi asteroidi.

“Tutto è andato alla perfezione”, ha annunciato pochi minuti dopo il contatto Dante Lauretta, il responsabile della missione. “E’ stata scritta una pagina di storia stasera”, ha commentato. L’obiettivo della missione è raccogliere almeno 60 grammi di frammenti che spera rivelino gli “ingredienti” originali del sistema solare.