La succursale del Calamandrei intitolata al villaggio Saharawi di Tifariti

SESTO FIORENTINO – E’ stata intitolata al villaggio Saharawi di TIfariti, la succursale dell’Istituto Piero Calamandrei di via di Vittorio.  La cerimonia d’intitolazione si è svolta questa mattina nell’istituto scolastico superiore alla presenza del sindaco Gianni Gianassi, del Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, del dirigente scolastico Saverio Craparo e dei rappresentanti della Repubblica Araba Saharawi […]

SESTO FIORENTINO – E’ stata intitolata al villaggio Saharawi di TIfariti, la succursale dell’Istituto Piero Calamandrei di via di Vittorio.  La cerimonia d’intitolazione si è svolta questa mattina nell’istituto scolastico superiore alla presenza del sindaco Gianni Gianassi, del Presidente della Provincia di Firenze Andrea Barducci, del dirigente scolastico Saverio Craparo e dei rappresentanti della Repubblica Araba Saharawi Democratica Fatima Mahfud e Abdallahe Mohamed Salem. La targa che è stata scoperta stamani stabilisce un ulteriore legame tra Sesto Fiorentino e il Sahara Occidentale, a suggello di un gemellaggio ormai quasi trentennale con la tendopoli Saharawi di Mahbes e di un impegno concreto di solidarietà da parte delle targa calamandrei 2istituzioni cittadine che negli ultimi anni ha visto una decisa accelerazione. Basti pensare al finanziamento per la costruzione di un acquedotto nello stesso villaggio di Tifariti – inaugurato personalmente dal sindaco Gianassi nel dicembre scorso -, al coinvolgimento degli studenti dell’istituto Calamandrei nella redazione degli elaborati tecnici e nella stessa missione di inaugurazione, e al progetto realizzato con la multinazionale farmaceutica Eli Lilly che ha donato al centro sanitario di Tindouf un cospicuo quantitativo di insuline per la cura dei bambini diabetici. “Questa targa – ha detto stamani il sindaco Gianassi – ricorderà per sempre l’impegno di Sesto Fiorentino e delle istituzioni dell’area per l’autodeterminazione del popolo Saharawi. Siamo certi che lo stimolo verso un pensiero critico e il seme della solidarietà che abbiamo gettato in questi anni, soprattutto tra le generazioni più giovani, porterà i suoi frutti anche in futuro”.