SESTO FIORENTINO – I tratti in bianco e nero, pochi, essenziali, per raccontare una persona, la luce dei colori affiancati gli uni agli altri a riempire il bianco e nero, si accedono sugli scatti di ciclisti in fuga, sulle curve di motociclisti in gara, sulla libertà dei cavalli. E’ quello che mi ha colpito delle opere di Venanzio Volponi: i tratti, i colori vivaci e veloci, gli scatti pittorici. Una retrospettiva dei Volponi da oggi è al centro espositivo Berti in una collaborazione tra Liberarte, La Soffitta Unione operaia di Colonnata e il Comune di Sesto Fiorentino. La mostra si chiama “Grafiche e oli in omaggio al Maestro Venanzio Volponi”. I carboncini, gli oli, i disegni e le pitture raccontano un mondo vivo, moderno dove si affollano uomini e donne insinuate tra la tristezza e la concretezza di una attesa, a volte (molte volte) senza volto. Un tratto contemporaneo, vivo, con una ricerca dell’immagine che sembra cancellarsi da sola: è la fotografia dei nostri tempi, delle nostre latitudini, delle nostre condizioni e proprio per questo ancora più coinvolgente e piacevole. Venanzi è un poco il cronista degli eventi, in particolare di quelli sportivi: dal rugby al ciclismo, passando per il motociclismo. E la sua è una telecronaca a colori che racconta più e meglio di tante cronache radiofoniche. La mostra resterà aperta fino al 2 gennaio 2017.
La “telecronaca” a carboncino: retrospettiva di Venanzio Volponi
SESTO FIORENTINO – I tratti in bianco e nero, pochi, essenziali, per raccontare una persona, la luce dei colori affiancati gli uni agli altri a riempire il bianco e nero, si accedono sugli scatti di ciclisti in fuga, sulle curve di motociclisti in gara, sulla libertà dei cavalli. E’ quello che mi ha colpito delle […]