La tramvia, il metrotreno e un dibattito che resta acceso. Fra ipotesi, progetti e nodi da sciogliere

CAMPI BISENZIO – Due question time nell’ultimo consiglio comunale (da parte delle liste di centro-destra) e un dibattito che resta sempre acceso. Tanti i nodi da sciogliere sulla linea 4.2 della tramvia: si aspetta quindi con trepidazione la prossima Conferenza dei servizi, che dovrebbe essere convocata fra un paio di settimane, dopo che quella di […]

CAMPI BISENZIO – Due question time nell’ultimo consiglio comunale (da parte delle liste di centro-destra) e un dibattito che resta sempre acceso. Tanti i nodi da sciogliere sulla linea 4.2 della tramvia: si aspetta quindi con trepidazione la prossima Conferenza dei servizi, che dovrebbe essere convocata fra un paio di settimane, dopo che quella di lunedì scorso di fatto è saltata per l’assenza della Asl. Un’assenza annunciata però, visto che era stata la stessa Asl a chiedere di rinviarla di una settimana. Nel frattempo c’è stata anche la presentazione del progetto del metrotreno in Regione (una tramvia più veloce), destinato a collegare Prato con Firenze passando per Campi Bisenzio. Animando quindi ancora di più la discussione. “Si tratta di due ipotesi compatibili fra loro, – ha detto il sindaco Andrea Tagliaferri – basti pensare che il capolinea del metrotreno a Campi sarà nei pressi di Villa Montalvo in modo poi da poter sfruttare anche la tramvia”. Per quanto riguarda invece la Conferenza dei servizi ha aggiunto che “in questo momento si sta parlando di tutto, tranne che della variante, non è questo il tema che impedisce di chiuderla. Ci sono anche altri aspetti critici da affrontare e per questo lunedì abbiamo voluto essere presenti, proprio per non far allungare ulteriormente i tempi”. Infine il tracciato: “Saranno presi in esame sia il progetto originario che la variante, che stanno andando avanti in maniera unitaria. Ed entrambi avranno i propri pareri di competenza così come saranno valutate tutte le criticità. Abbiamo chiesto un ulteriore parere tecnico al Comune di Firenze, ma ancora non ci hanno risposto. E finché non avremo la perizia di costo, non si potrà parlare né di oneri in più, né tanto meno di cronoprogramma”.

Chi la pensa diversamente è Ernesto D’Agati, consigliere comunale del Movimento 5 Stelle: “Ho l’impressione che questa amministrazione vada avanti a fari spenti, seguendo due piani diversi ma che sono in contraddizione l’uno con l’altro. Con il rischio che i finanziamenti Pnrr per la tramvia vadano in fumo”. “Il M5S – aggiunge il capo gruppo Fabio Cassataro – ha sempre criticato la decisione della variante san giusto, una soluzione inefficiente che vede la tramvia come un fastidio da piazzare nello scacchiere cittadino, senza invece  valorizzarla nel contesto urbano. Questo il suo peccato originale, prima ancora delle altre doverose considerazioni su i costi e su i tempi fortemente penalizzati. Una decisione di questa amministrazione mai condivisa con noi. Come M5S Abbiamo mantenuto la schiena dritta e per questo ci hanno espulso dalla maggioranza. Chiediamo ancora una volta se il progetto presentato dal comitato san giusto sia mai stato preso in considerazione, o se rimane chiuso nel cassetto. Il metrotreno è un altra grande opportunità, targata Pd però, che avrà un lungo iter, ma non può essere un alibi della maggioranza per depotenziare la linea 4.2 della tramvia”.

“Avanti con il metrotreno – dice Riccardo Nucciotti (Nucciotti Sindaco) che collegherà Firenze con Prato, bene che si lavori tutti insieme, senza dimenticare, come prova a fare qualcuno, che l’accordo con Regione, Città Metropolitana di Firenze e Comune di Campi é stato siglato il 9 giugno 2021. Il primo lotto funzionale, che vede il collegamento fra Prato e Campi Bisenzio, non è più un sogno, ma una certezza, sono stati stanziati circa 9,5 milioni di euro per gli anni 2026-2027 e ci saranno da rispettare le tempistiche per la concessione del finanziamento ministeriale, ossia quelle relative alla redazione del Piano di fattibilità tecnico economica per l’avvio del procedimento autorizzativo entro la fine del 2026. Ma ciò che ritengo fondamentale è il secondo lotto, quello che porterà il metrotreno a raggiungere la tramvia nel viale Guidoni. A quel punto, potremo dire che Campi Bisenzio sarà “liberata” dal troppo traffico che oggi affligge la nostra città, saranno anni in cui le amministrazioni coinvolte dovranno lavorare in maniera unitaria portando avanti, ognuna di esse, il proprio compito senza creare problematiche al lavoro dei tecnici, come purtroppo sta avvenendo con la linea 4.2 della tramvia”.

“Ciò a cui abbiamo assistito di recente – aggiunge Nucciotti – ha dell’incredibile e potrebbe portare a perdere il contributo per la realizzazione della linea 4.2. Infatti, durante l’ultima commissione consiliare, nonostante il tecnico del Comune di Firenze, ingegner Martinelli, abbia risposto puntualmente a tutte le domande e ribadito che l’arretramento del capolinea farebbe perdere il finanziamento, due giorni dopo il sindaco, che non era presente alla commissione, è tornato a parlare dell’arretramento del capolinea. E subito dopo è stato l’assessore Matteini a ribadire questa idea, parlando di bussini elettrici che collegherebbero il capolinea con il centro di Campi. La soluzione c’è ed è quella presentata dal Partito Democratico in consiglio comunale, che ho chiesto di ripresentare congiuntamente alle altre forze di opposizione per non far perdere questa fondamentale infrastruttura per la nostra Città. Se l’attuale maggioranza vuole perdere il finanziamento di oltre 200 milioni lo dica a tutta la città, noi non siamo disposti ad accettarlo”.

“Ormai siamo oltre la preoccupazione, – dice Paolo Gandola, capo gruppo delle liste di centrodestra – la risposta del sindaco in consiglio comunale alla mia interrogazione è stata evasiva e sostanzialmente ha rappresentato un maldestro tentativo di deresponsabilizzare la sua amministrazione relativamente all’allungamento dei tempi progettuali e la chiusura della Conferenza dei servizi. Un modo per mettere le mani avanti e dire che, semmai non si riuscisse a chiudere il percorso autorizzativo in tempo utile a mantenere i finanziamenti Pnrr, la colpa non possa essere imputata a lui”. “Anche la Regione, – ha aggiunto Gandola – in particolare la Direzione mobilità e trasporti, ha richiesto di definire con esattezza i maggiori oneri della variante di via San Giusto e la risposta è stata che questi saranno definiti compiutamente entro la fine della Conferenza dei servizi. Noi diciamo, sì ma quando? Ormai siamo fuori tempo massimo e il rischio concreto è quello di vedere andare in fumo gli oltre 200 milioni di euro di soldi sonanti pronti per i lavori”.

Per poi concludere: “A fronte di tutto ciò, il sindaco parla di progetti solo ipotetici e del tutto non finanziati, come il metrotreno Prato-Campi. Lo descrive come salvifico per la Piana. Il progetto, va detto con chiarezza, è una chimera, solo fumo negli occhi, un intervento che, fra l’altro, non starà in piedi se realizzato solo nel tratto tra Villa Montalvo e Prato. Insostenibile sia dal punto di vista economico che politico. Qui si tenta solo di rilanciare sul nulla. Per questo – conclude Gandola – invitiamo il sindaco a non dormire sonni tranquilli fino a quando non avrà chiuso positivamente la Conferenza dei servizi e tutto il processo autorizzativo della tramvia Firenze-Campi”.