“La via degli stracci”, le reazioni della politica. FdI e Forza Italia: “La Regione salvaguardi le nostre imprese”

FIRENZE – Sull’operazione portata a termine dai Carabinieri e denominata “La via degli stracci”, sono arrivate le prime reazioni da parte del mondo della politica. “E’ allarme concorrenza sleale delle aziende cinesi tra Prato e Firenze, – dice Francesco Torselli, capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale – da oltre 10 anni, denunciamo le […]

FIRENZE – Sull’operazione portata a termine dai Carabinieri e denominata “La via degli stracci”, sono arrivate le prime reazioni da parte del mondo della politica. “E’ allarme concorrenza sleale delle aziende cinesi tra Prato e Firenze, – dice Francesco Torselli, capo gruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale – da oltre 10 anni, denunciamo le pratiche illecite messe in piedi da imprenditori cinesi che operano nel settore del tessile e del pellame, pratiche che danneggiano le aziende che lavorano secondo le regole del nostro Paese. Gli ultimi dati della Camera di Commercio di Firenze sono agghiaccianti: negli ultimi dieci anni hanno chiuso 241 aziende italiane a fronte dell’apertura di 356 ditte cinesi! In 24 ore Guardia di Finanza e Noe di Firenze hanno messo a segno due importanti operazioni: sono state arrestate 29 persone per associazione a delinquere ed evasione fiscale, mentre stamani è stato smantellato un traffico illecito di rifiuti delle aziende tessili”.

“Soltanto grazie alle operazioni delle forze dell’ordine – aggiunge Torselli – emergono frodi e smaltimenti illeciti di rifiuti che costituiscono un pericolo per le nostre imprese e la salute dei cittadini. E la sinistra che fa? Fa finta di niente come sempre, oppure si limita a definirci xenofobi perché i protagonisti di queste attività illegali sono sempre asiatici. Noi non ci stiamo. Il problema è serio e non può più essere rimandato. In Parlamento FdI, ha presentato una proposta di legge che prevede il versamento cauzionale di 30.000 euro – da detrarre alle successive tasse – ai cittadini stranieri che scelgono di fare impresa in Italia. In Regione, invece, continueremo a batterci per creare il marchio ‘Prodotto in Toscana’, così come abbiamo proposto in campagna elettorale”.

“Più volte negli anni – ha aggiunto la deputata pratese di Forza Italia, Erica Mazzetti – ho sollevato il problema degli scarti tessili. Più volte lo hanno fatto le categorie economiche del nostro territorio, evidentemente inascoltate. Ho anche promosso un incontro con l’allora ministro Costa coinvolgendo le categorie nel tentativo di farne partecipe il governo, ho presentato una proposta di legge per considerare gli scarti tessili materia prima seconda e non rifiuti cercando così di risolvere il problema. La Regione non dà risposte, né a noi né al sindaco, il Governo Conte ignorò la questione: i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Nel vuoto della politica prospera l’illegalità. Finché non ci sarà una legge ad hoc per gli scarti tessili tutto questo sarà ordinaria amministrazione”.

“Nei giorni scorsi il sindaco di Prato, Matteo Biffoni, – aggiunge – ha candidato Prato a diventare un polo europeo del riciclo. Ne saremmo ben lieti ma oltre alle parole servono i passi avanti concreti. Noi siamo disponibili a incontrare il ministro e a condurre tutti gli incontri propedeutici per centrare questo obiettivo condivisibile. Oltre a quello, però, occorre anche colmare il vuoto normativo per risolvere il problema degli scarti, oltre a fare il regolamento per definire la fine dei rifiuti e velocizzare l’autorizzazione per impianti di smaltimento regionali. Queste lacune sono penalizzanti per le imprese ma anche per l’ambiente. Il decreto semplificazioni ci permette di risolvere alcuni nodi critici ma occorrerà anche la volontà della Regione purché mossa da concretezza e non dalla solita ideologia. Noi ci siamo ma serve la collaborazione di tutti”.