L’alluvione del ’66 nella Piana: Signa (3)

SIGNA – Tra i Comuni della Piana, Signa è stato sicuramente uno dei più colpiti. Anche qui come a Campi l’incubo inizia nella notte, verso le 5 del mattino del 4 novembre, quando il Bisenzio rompe l’argine a San Mauro. Per fortuna, a differenza di San Donnino dove le campane suonate dal parroco non vengono […]

SIGNA – Tra i Comuni della Piana, Signa è stato sicuramente uno dei più colpiti. Anche qui come a Campi l’incubo inizia nella notte, verso le 5 del mattino del 4 novembre, quando il Bisenzio rompe l’argine a San Mauro. Per fortuna, a differenza di San Donnino dove le campane suonate dal parroco non vengono prese sul serio dai parrocchiani, qui l’intervento del priore Don Armido Pollai è determinante: al suono ripetuto delle campane la gente ha iniziato a correre per mettersi in salvo. Dall’altra parte del poggio però in mattinata l’Ombrone Pistoiese rompe gli argini a Castelletti e le sue acque si uniscono a quelle del Bisenzio. A Firenze l’acqua dell’Arno sta insinuandosi in piazza Duomo a sommergere la porta del paradiso, ma qui a Signa Lecore, Sant’Angelo a Lecore, Le Miccine, San Giorgio a Colonica fino a una parte del comune di Prato è già tutto sotto l’acqua. Si tratta perlopiù di contadini, che abituati alle piene del fiume avevano pensato solo a mettere gli oggetti più costosi sulle mensole alte; l’acqua raggiunge i quattro metri e mezzo, la gente deve fuggire ai piani alti o sui tetti, mentre tutte le bestie lasciate nelle stalle vanno incontro a una morte orribile.

Nel centro cittadino, come mostrano le foto, l’acqua trasforma via Roma e la zona della stazione in un fiume navigabile, mentre davanti al municipio le poche auto sommerse vengono trascinate via. Gli abitanti trovano rifugio ai piani alti e sui tetti, dove arrivano i soccorsi su barche e pattini della Croce Verde di Viareggio.

A differenza di altri Comuni della provincia, la fortuna e il destino hanno voluto che non vi fossero cittadini signesi tra le 35 vittime, e questa appare la cosa più importante. Non di meno il bilancio per la città fu pesantissimo; vengono inondati circa i 3/4 del territorio comunale e l’acqua raggiunse i 3 metri. L’agricoltura fu completamente distrutta, mentre l’industria, l’artigianato e le attività commerciali danneggiate per oltre il 70%. Più della metà delle abitazioni private riportarono danni ingentissimi.

Francesca Gambacciani

Fonti testo e foto:

Aurora Castellani “L’altra alluvione – Il 4 novembre 1966 a Prato, Campi Bisenzio, Signa, Lastra a Signa e Quarrata”, Edizione Medicea Firenze 2016

FirenzePost (https://www.firenzepost.it/2016/10/30/lalluvione-del-4-novembre-1966-larno-devasto-firenze-e-la-toscana-con-unonda-alta-sei-metri-foto/)

Firenze promuove (http://www.firenzepromuove.it/?p=1684)

Sito Lastraonline – sezione Alluvione

Pagina Wikipedia sull’alluvione