L’alluvione di San Mauro “raccontata” dalle fotografie dei sammoresi

SIGNA – Che l’alluvione del 1966 abbia costituito una sorta di “spartiacque” per il nostro territorio ormai è risaputo. E se da un lato è giusto parlare di Firenze, dei fiorentini e dei i numerosi danni al patrimonio storico e artistico della città, dall’altro c’è la provincia, con tante storie da raccontare, alcune a lieto […]

SIGNA – Che l’alluvione del 1966 abbia costituito una sorta di “spartiacque” per il nostro territorio ormai è risaputo. E se da un lato è giusto parlare di Firenze, dei fiorentini e dei i numerosi danni al patrimonio storico e artistico della città, dall’altro c’è la provincia, con tante storie da raccontare, alcune a lieto fine, altre no, in un’epoca, fra l’altro, in cui i collegamenti e i mezzi di comunicazione non erano certo quelli attuali. Basti pensare per esempio al giornalista incaricato di venire nella Piana per descrivere quello che stava accadendo a cui venne chiesto, a San Mauro, se poteva avvertire alcune persone residenti a Firenze di quanto stesse succedendo qui, dove l’acqua restò più a lungo rispetto alla città. Naturalmente il nostro collega fece quanto richiesto e fu anche grazie a questo “semplice” gesto se gli aiuti aumentarono. Questa lunga premessa è per contestualizzare ancora meglio la mostra inaugurata ieri nella Sala dell’Affresco del palazzo comunale nel cinquantesimo dell’alluvione del 1966: fotografie di privati cittadini, tutte relative alla zona di San Mauro (con alcune “divagazioni” all’Indicatore e a San Piero a Ponti), conservate in questi anni da Adriano Paoli e ristampate in un formato più grande con la collaborazione della Sorms San Mauro, di “Smile studio” e “Impronte”. Fotografie che testimoniano appieno il dramma di quei momenti e fra le quali sono ritratti anche degli oggetti di arte sacra, in legno, appartenenti alla chiesa di San Mauro, ritrovati in alcuni depositi e risalenti al diciottesimo secolo. Fotografie di un’altra epoca: il paese, infatti, in questo mezzo secolo di vita ha cambiato radicalmente volto e tanti particolari, tanti dettagli, soprattutto tante persone non ci sono più.  Ma osservando le fotografie esposte in Comune si può fare un salto indietro nel tempo, in una San Mauro che non esiste più ma che è rimasta nel cuore di tanti. La mostra resterà aperta fino al 21 novembre negli orari di apertura degli uffici comunali.