Lamioni, Confartigianato: “Per sostenere le imprese garantire liquidità e credito”

FIRENZE – Per il vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Toscana Giovanni Lamioni è urgente che il Governo dia risposte concrete al problema della liquidità necessaria alle imprese per sopravvivere alla crisi economica creata dall’emergenza sanitaria e poter ripartire. Per Lamioni “la vicinanza delle istituzioni agli imprenditori la si dovrebbe esprimere anche garantendogli liquidità e credito, […]

FIRENZE – Per il vicepresidente vicario di Confartigianato Imprese Toscana Giovanni Lamioni è urgente che il Governo dia risposte concrete al problema della liquidità necessaria alle imprese per sopravvivere alla crisi economica creata dall’emergenza sanitaria e poter ripartire. Per Lamioni “la vicinanza delle istituzioni agli imprenditori la si dovrebbe esprimere anche garantendogli liquidità e credito, non creando ostacoli e burocrazia. Il Decreto Liquidità ha previsto la possibilità per le imprese danneggiate dalla pandemia di accedere a prestiti fino a 30 mila euro con garanzia del Fondo di Garanzia Pmi. Questi finanziamenti dovevano essere concessi dalle banche senza la valutazione del merito creditizio, invece molte aziende stanno incontrando enormi difficoltà nell’accesso a questa misura di sostegno”. Gli istituti bancari effettuano infatti la valutazione del merito creditizio e l’istruttoria prevede l’obbligo di presentare molti documenti tra cui i bilanci degli ultimi anni, le dichiarazioni fiscali e in particolare viene richiesto il Durc, documento unico di regolarità contributiva, in regola.

“E’ evidente – sottolinea Lamioni – che aziende come quelle della ristorazione, che sono chiuse ormai da un anno, difficilmente hanno potuto versare regolarmente i contributi previdenziali e possono aver avuto delle sofferenze, delle difficoltà a pagare qualche rata dei finanziamenti in corso. La richiesta del Durc regolare rischia di essere un ulteriore ostacolo per accedere al credito. Il Governo deve porre rimedio a questi problemi prorogando la moratoria dei finanziamenti di almeno un anno e deve impedire che l’impresa in sofferenza, a causa degli effetti della pandemia, venga classificata come inadempiente o insolvente in base ai regolamenti bancari vigenti. Si superi la discriminante del Durc in regola per accedere ai finanziamenti agevolati”, conclude il vicepresidente.