Lapo Cantini (Confesercenti): “Non si può restare in casa per sempre”

FIRENZE – Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e anche in questo caso ci ha confermato quanto scritto in precedenza su Facebook. “Non si può restare in casa per sempre”: a parlare così è Lapo Cantini,  responsabile Confesercenti città di Firenze, che poi ha spiegato meglio la sua linea di pensiero: “Chi in questo momento ha la […]

FIRENZE – Lo abbiamo raggiunto telefonicamente e anche in questo caso ci ha confermato quanto scritto in precedenza su Facebook. “Non si può restare in casa per sempre”: a parlare così è Lapo Cantini,  responsabile Confesercenti città di Firenze, che poi ha spiegato meglio la sua linea di pensiero: “Chi in questo momento ha la responsabilità di guidare il paese, deve fare un gesto di coraggio e magnanimità. Gli italiani, che si sono comportati più che responsabilmente durante il “lock down” se lo meritano. Bisogna dire loro che anche una volta superato il fatidico picco e raggiunto poi il contagio zero (chissà quando…) il mostro non scomparirà per sempre. E ciò varrà fino a quando non metteremo in campo un vaccino o testato con successo un farmaco antivirale. Ecco perché occorre avviare prima possibile la cosiddetta “fase due” di convivenza con il virus e quindi mettere in campo tutta una serie di severissimi protocolli di sicurezza per far ripartire il paese”. Cantini partirebbe “dalla produzione: ci sono già imprenditori disposti a investire in test sierologici, mascherine protezioni, cosa aspettiamo a dare loro qualche risposta? Per poi far ripartire il commercio e i servizi… Non può esistere un paese senza lavoro e non si può ragionevolmente pensare a un mondo che vive solo di sussidi di stato. Per fare questa operazione ci vuole coraggio certo, ma è inoltre necessario che torni in campo la politica. Perché occorre guardare all’interesse generale del paese che si compone certo, dell’aspetto sanitario, ma anche di quello economico e sociale. Non si può restare in casa per sempre”. “Speriamo non si debba arrivare al default del sistema paese, – conclude Cantini – anche se ci siamo vicini, per capirlo”.

P.F.N.