SESTO FIORENTINO – Non sempre il fine giustifica i mezzi, e per questo non ce ne voglia Machiavelli. Ma non sempre atti “fatti in buona fede” possono essere giustificati. E’ il caso dei cartelli del CAI (Club Alpino Italiano) a Morello sui quali sono comparsi altri cartelli. Il CAI a questo proposito lancia un appello. “Da un po’ di tempo purtroppo alcuni frequentatori di Monte Morello non esitano ad avvitare cartelli in legno, o manufatti pseudoartistici di propria produzione, sui pali segnavia di proprietà del Club Alpino Italiano. È ovvio che si tratta di un reato e in merito non esiterò a procedere con denunce alle forze dell’ordine. – spiega il presidente del CAI Sesto Fiorentino Stefano Rolle – Un particolare tipo di cartelli, con degli avvertimenti sui rifiuti e sull’ambiente, sono stati apposti da un gruppo di ragazzi della community Instagram leaf_action_it. Consapevoli della buona fede e della buona volontà che hanno ispirato l’iniziativa, abbiamo cercato senza successo di contattare gli autori, per vedere di collaborare insieme proficuamente. Attraverso questo modesto appello sui media locali, chiedo quindi a questi ragazzi di contattarci cortesemente in mail: info@caisesto.it“
L’appello del CAI “non avvitate altri cartelli su quelli segnavia, ma contattateci”
SESTO FIORENTINO – Non sempre il fine giustifica i mezzi, e per questo non ce ne voglia Machiavelli. Ma non sempre atti “fatti in buona fede” possono essere giustificati. E’ il caso dei cartelli del CAI (Club Alpino Italiano) a Morello sui quali sono comparsi altri cartelli. Il CAI a questo proposito lancia un appello. […]