L’area era vincolata dal punto di vista paesaggistico. Ma c’erano 52 serre abusive: denunciati dai Carabinieri forestali

CAMPI BISENZIO – L’area era vincolata dal punto di vista paesaggistico. Ma al suo interno, su una superficie di circa 12 ettari, erano stati “consumati” degli abusi edilizi. Da qui una serie di accertamenti da parte dei Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, in via di Fornello, dove vengono svolte attività di orto da […]

CAMPI BISENZIO – L’area era vincolata dal punto di vista paesaggistico. Ma al suo interno, su una superficie di circa 12 ettari, erano stati “consumati” degli abusi edilizi. Da qui una serie di accertamenti da parte dei Militari della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, in via di Fornello, dove vengono svolte attività di orto da parte di cittadini cinesi, già oggetto di controlli nel 2018. In particolare, considerato che l’area risulta avere una destinazione urbanistica agricola, compresa all’interno delle “casse di espansione idraulica”, secondo gli strumenti urbanistici comunali e classificate come “aree sottoposte a vincolo di inedificabilità”, nonché soggette a vincolo paesaggistico con fascia di rispetto di 300 metri dalla linea di mezzeria delle autostrade A1 e A11, i Carabinieri forestali hanno riscontrato la permanenza di serre e manufatti di rilevanza edilizia, ancora persistenti nell’area, in continuo riassetto e spostamento in base alle necessità di coltivazione.

I terreni sono risultati di proprietà di una società immobiliare di Prato che aveva stipulato due distinti contratti di locazione dei due lotti ad altrettanti coltivatori diretti di nazionalità cinese. Al momento del sopralluogo, erano in uso complessivamente cinquantadue serre con diverse persone all’opera al loro interno. Oltre alle serre, presente anche un manufatto in legno, utilizzato come locale ad uso abitativo, con allestimento di cucina con punto fuoco, lavabo, tavolo e sedie, con alimenti e attrezzature per la loro cottura. Mentre nella particella in uso all’altro affittuario era stato predisposto un fabbricato, in parte realizzato in lamiera ondulata e in parte con materiali fatiscenti, dove erano stati ricavati un dormitorio e un angolo cottura con frigorifero e impianto elettrico. Nel locale e anche esternamente erano presenti abiti e altri effetti personali. Considerato lo stato dei fatti e le precedenti attività di indagine, la PG ha effettuato ulteriori accertamenti documentali presso gli uffici comunali competenti.

Accertamenti dai quali è emerso che l’installazione di serre, anche temporanee, era inammissibile secondo gli strumenti urbanistici comunali, costituendo di fatto un cambio di destinazione d’uso. Inoltre la realizzazione di manufatti rientra negli interventi soggetti al rilascio del permesso di costruire, ai sensi del Testo unico dell’edilizia, in quanto considerate di nuova costruzione, in violazione anche del vincolo paesaggistico. In merito ai procedimenti amministrativi avviati a partire dal 2018, il Comune aveva emesso ordinanze di ripristino dello stato dei luoghi, nei confronti del proprietario dei terreni e degli affittuari. Disattesi tali provvedimenti, sono state emesse ordinanze di accertamento di inottemperanza.

Pertanto, convocato sui luoghi il rappresentante legale della società proprietaria dei terreni, considerando che l’uso del suolo in contrasto con lo strumento urbanistico vigente e in violazione al vincolo paesaggistico, visto che tali abusi si protraggono dal 2018 e che il provvedimento amministrativo finalizzato alla rimessa in pristino dello stato dei luoghi è stato disatteso sia dalla proprietà che dagli affittuari, i Carabinieri forestali hanno proceduto al sequestro preventivo dei terreni, nominandone custode giudiziario il proprietario dei terreni. Da qui la denuncia all’Autorità giudiziaria del rappresentante legale della società immobiliare, proprietaria dei terreni, e dei due affittuari cinesi, per cambio di destinazione d’uso in violazione allo strumento urbanistico e abusi edilizi, in violazione del vincolo paesaggistico.