#latuastoria. Zafferano di Calenzano: a Settimello lo coltivano Enrico e Francesco

CALENZANO – Viene chiamato “oro giallo” o “oro rosso” sia per il colore che per il valore, lo zafferano è una piccola pianta preziosa e con una storia antica, la cui coltivazione in Italia avviene soprattutto in Abruzzo, Sardegna e Sicilia. In Toscana è noto quello di San Gimignano, ma da un anno c’è una […]

CALENZANO – Viene chiamato “oro giallo” o “oro rosso” sia per il colore che per il valore, lo zafferano è una piccola pianta preziosa e con una storia antica, la cui coltivazione in Italia avviene soprattutto in Abruzzo, Sardegna e Sicilia. In Toscana è noto quello di San Gimignano, ma da un anno c’è una nuova coltivazione a Settimello, nella zona del Neto. L’idea è nata da Enrico Baldi e Francesco Croce, amici fini dalle scuole medie alla Mascagni e da Chiara Celentano. Tre 28enni, con percorsi di studio differenti (Francesco è un tecnico di prevenzione, Enrico un ingegnere delle telecomunicazioni e Chiara esperta nel settore sociale) con la voglia di costruire il proprio futuro a Calenzano.

“Abbiamo pensato alla coltivazione dello zafferano – spiega Enrico – perché a Calenzano fino ad ora non c’era nessuno che aveva provato questa esperienza e noi volevamo fare qualcosa di nostro, di originale e interessante da proporre al territorio. Sia Francesco che io, abbiamo sentito la necessità rispondere al bisogno dei consumatori di acquistare prodotti biologici e di qualità, dalla provenienza sicura”.

I tre giovani si ritrovano in un bar centrale di Calenzano: prima lanciano l’idea e poi si mettono a studiare le modalità di coltivazione, i tempi, facendo un piano economico.

“E’ iniziato tutto un anno fa circa – racconta Francesco – ognuno di noi ha messo a disposizione le proprie conoscenze: per quanto mi riguarda i miei studi mi hanno permesso di ricevere informazioni sulla salubrità di un prodotto”. Una garanzia e una sicurezza per chi punta ad un prodotto biologico e di qualità.

“Grazie ad un master in Business Administration che ho conseguito – spiega Enrico – ho analizzato i dati per capire i risultati di questo tipo di coltivazione e le previsioni di rendita”. Una necessità se si vuole entrare nel mercato e far in modo che una intuizione diventi una attività.

Chiara, invece, si è occupata della parte legata alla grafica e alla promozione del prodotto. Elemento, quello delle promozione del prodotto, essenziale se si vuole entrare sul mercato.

L’avvio, spiegano i tre giovani, è stato possibile anche grazie ad un’area coltivabile nella zona del Neto a Settimello di proprietà della famiglia di Francesco. Il primo raccolto è andato molto bene.

“Le prime piantine hanno superato anche la neve dello scorso anno – dice Francesco – lo zafferano vien piantato ad agosto e a novembre avviene il raccolto. E’ una pianta molto delicata: noi coltiviamo un prodotto biologico e quello che vendiamo è zafferano in pistilli, non in polvere che può essere soggetto ad alterazioni”.

Una volta ottenuto lo zafferano, i tre giovani si sono posti il problema della vendita.

“Abbiamo aperto una pagina sul social Facebook – racconta Enrico – e abbiamo iniziato a contattare gli chef fiorentini e punti vendita della zona. C’è stato un passaparola, perchè nel giro di pochi giorni la pagina è cresciuta nei contatti”.

Le confezioni, preparate da Chiara, sono eleganti e diventano anche un ottimo regalo per gli appassionati di questa spezia, molto ricercata e adatta alla preparazione di molti piatti non solo per il “risotto alla milanese”.

“Si possono realizzare piatti di ogni genere – dice Chiara – tra i miei esperimenti, ad esempio c’è quello di un dolce con lo zafferano e scaglie di cioccolata”.

Quali obiettivi per il 2019?

“Il nostro obiettivo è fare vendita diretta dello zafferano essiccato, partecipare a fiere ed eventi e, se il business si rivelerà sostenibile, lanciare la startup”.

Per informazioni: pagina Facebook Zafferano di Calenzano.