Lavoratori licenziati, SI Cobas: “Il “tavolo” promesso ancora non c’è stato”. Il sindaco: “L’azienda non ci risponde, lo faremo comunque”

CAMPI BISENZIO – Resta alta l’attenzione sulla vicenda dei lavoratori licenziati nei giorni scorsi da un pronto moda di Campi Bisenzio via WhatsApp perché si sarebbero – giustamente – rifiutati di lavorare il giorno di Pasquetta. A prendere posizione sono i SI Cobas che, la vicenda, la seguono dal primo giorno: “E’ da martedì 26 […]

CAMPI BISENZIO – Resta alta l’attenzione sulla vicenda dei lavoratori licenziati nei giorni scorsi da un pronto moda di Campi Bisenzio via WhatsApp perché si sarebbero – giustamente – rifiutati di lavorare il giorno di Pasquetta. A prendere posizione sono i SI Cobas che, la vicenda, la seguono dal primo giorno: “E’ da martedì 26 aprile – si legge in una nota – che attendiamo dal Comune di Campi Bisenzio una risposta alla richiesta di convocazione dell’azienda di via Carcerina a un tavolo con sindacato e lavoratori. E’ ormai da sei giorni che informalmente il tavolo viene “assicurato” per i giorni successivi. Ma a oggi ancora nulla. Questo ritardo, in una situazione così grave e urgente, è inaccettabile. Lo abbiamo già detto e lo ripetiamo: la vertenza non è risolta. Cinque lavoratori sono fuori dal proprio posto di lavoro per aver richiesto dei diritti minimi. Mercoledì 27 aprile dovevano essere sindacato e lavoratori a “fare notare” che, mentre gli amministratori si scambiavano congratulazioni tra di loro per la tempestività dei controlli, la fabbrica era ancora aperta nonostante l’ordine di sospensione dell’attività ricevuto dall’Ispettorato del Lavoro”.

“In questi giorni, a seguito di un post su Facebook pubblicato dal sindaco di Campi, Emiliano Fossi, l’attenzione sembra essersi spostata sull’offerta un imprenditore di San Sepolcro di assumere i cinque licenziati. Trascorsi già diversi diversi giorni, nessuno dal Comune di Campi Bisenzio si è preoccupato di mettere in contatto i lavoratori con questo imprenditore. E ai lavoratori e al sindacato da giorni viene chiesto di commentare una proposta che non conoscono. Siamo al paradosso. Ci saremmo aspettati che il sindaco avesse messo prima in contatto i lavoratori con l’imprenditore che gli ha scritto. E metterli in condizione di fare le proprie scelte personali. La questione politica e sociale emersa in via Carcerina, invece, è un altra. Il lavoro delle istituzioni è un altro. E’ di lavorare affinché su questo territorio venga debellato lo sfruttamento. Per garantire a chi lavora a Campi Bisenzio il diritto di lavorare e di lavorare con dignità. La convocazione di un tavolo in sede istituzionale con azienda e rappresentanza sindacale, richiesto da giorni dai lavoratori, è il minimo”.

“La convocazione del tavolo – replica il sindaco Fossi – è il nostro obiettivo ma, a oggi, il problema è che non abbiamo avuto alcuna risposta dall’azienda cinese. Lo convocheremo comunque ma la presenza dell’azienda darebbe un altro senso alla vicenda. Ci siano mossi subito, abbiamo attivato Regione e Ministero e, in conseguenza di questo, è arrivata la sospensione da parte dell’Ispettorato del lavoro. Così come ci siamo mossi in altre direzioni. Quindi siamo attivi, presenti e lo saremo anche in futuro”.