Le autoscuole e gli esami che non ci sono: protesta a suon di clacson davanti alla motorizzazione

PIANA FIORENTINA – Si sono date appuntamento davanti alla Motorizzazione, all’Osmannoro. Per protestare a suon di clacson e cartelli (“Noi non ci fermiamo”) contro la decisione, perché di quello si tratta, di sospendere gli esami per la patente di guida. Almeno quelli di pratica, che fino al prossimo autunno, stando così le cose in seguito […]

PIANA FIORENTINA – Si sono date appuntamento davanti alla Motorizzazione, all’Osmannoro. Per protestare a suon di clacson e cartelli (“Noi non ci fermiamo”) contro la decisione, perché di quello si tratta, di sospendere gli esami per la patente di guida. Almeno quelli di pratica, che fino al prossimo autunno, stando così le cose in seguito all’emergenza sanitaria, sono stati “congelati”. Sono le autoscuole della Toscana che questa mattina hanno dato vita a una lunga carovana di auto che è sfilata appunto dalle varie province della nostra regione fino ad arrivare davanti alla motorizzazione. Come se fosse un “serpentone” di tifosi che va in trasferta a seguire la propria squadra del cuore. Mentre qualcuno che passava di lì a piedi, ha pensato fosse un momento di festa. Tutt’altro, perché, come ci ha spiegato uno di loro, il titolare di un’autoscuola della provincia di Firenze, “davanti a noi vediamo solo una parziale ripresa degli esami di teoria che, però, non riesce a coprire né il lavoro arretrato, che era già in sostanziale ritardo, né tanto meno quello nuovo, visti anche i tempi che si rendono necessari per la sanificazione delle aule. In base alla normativa vigente, infatti,serve un’ora di intervallo fra una seduta e l’altra per effettuare la sanificazione, metà degli allievi presenti rispetto al passato con il risultato che i tempi si allungheranno di molto. E’ vero che i fogli rosa sono stati prorogati fino a ottobre ma è solo lo “zuccherino” per buttare giù la notizia amara che gli esami non vengono fatti. Le autoscuole possono riprendere l’attività didattica, è vero, ma di fatto non la riprendono perché gli esami poi non ci sono e gli esaminatori sono in smart working fino alla fine dell’emergenza. Quindi, per assurdo, potremmo andare già tutti in vacanza e aspettare il mese di settembre per vedere se le cose sono cambiate…”. E con un sorriso misto ovviamente ad amarezza ci saluta.