CALENZANO – Il sindaco Giuseppe Carovani fa il punto sul nuovo elettrodotto in fase di realizzazione. Lo fa con un lungo post su Facebook. “Il nuovo elettrodotto Colunga Calenzano è un’opera di interesse strategico nazionale finalizzata a potenziare la trasmissione elettrica sulla dorsale appenninica per fare fronte al crescente fabbisogno dovuto alla progressiva elettrificazione dei consumi energetici” scrive il sindaco che spiega come il Comune è arrivato a questo progetto. “L’autorizzazione per la realizzazione dell’opera è stata rilasciata dal Ministero dell’Ambiente di concerto con il Ministero dei beni culturali. – prosegue Carovani – Terna è la società concessionaria a partecipazione pubblica che realizza l’opera e la gestisce per conto dello Stato Italiano. Il progetto è stato oggetto di un lungo e complesso iter autorizzativo durato 15 anni e prevede, oltre alla realizzazione della linea a doppia terna sui paloni, una razionalizzazione della rete ad alta tensione con l’interramento già avvenuto di due linee a 132 kV e la demolizione di 4 linee elettriche su tralicci che attraversavano il nostro territorio urbanizzato da nord a sud. A questo si aggiungerà come opera complementare l’interramento di un terzo elettrodotto che affianca la ferrovia nella zona sportiva, risale il torrente Marina fino al Molino e poi gira verso Pagnelle. Decine e decine di tralicci spariranno e resteranno questi imponenti alberi di acciao. Da un impatto visivo diffuso, a cui eravamo abituati, passeremo ad un impatto concentrato che appare eccessivamente invasivo. Il nostro bel panorama, che è oggetto di tutela paesaggistica sin dai primi anni ’60, ne risulta oggettivamente stravolto”.
Il sindaco Carovani spiega anche che l’elettrodotto dovrà rispettare le normative: “Dal punto di vista della tutela della salute il nuovo elettrodotto e quelli in cavo interrati dovranno rispettare la rigida normativa italiana che prevede per le nuove installazioni un limite di emissioni elettromagnetiche di 3 micro Tesla rispetto ai 10 consentiti per gli elettrodotti esistenti. Sotto il profilo di tutela della salute avremo dunque un miglioramento significativo rispetto alla situazione attuale. È anche per garantire il rispetto di tali limiti che i sostegni sono stati alzati fino a 60 metri. Calenzano è dal dopoguerra la sede della stazione elettrica di arrivo e di partenza delle linee di alta tensione a servizio dell’area tra Firenze e Prato e di tutta la Toscana. Può non piacere, ma è cosi, da decenni, e non l’hanno scelto gli amministratori di Calenzano di allora. Così come non scelsero di ospitare il deposito Eni. Così come non scelsero di far passare da qui l’autostrada del sole. Il nostro comune è stato chiamato ad ospitare tali infrastrutture per la propria posizione strategica, svolgendo un ruolo di servizio a tutti gli altri territori”.
Carovani si domanda se si può cambiare questa situazione storicamente determinata: “Come amministrazione – prosegue il primo cittadino – ci stiamo provando, per quello che è possibile: ad esempio abbiamo chiesto con insistenza che il deposito Eni, dopo il disastro del 9 dicembre scorso, non riapra e venga smantellato. Così come vent’anni fa abbiamo lottato per far sì che la realizzazione della terza corsia autostradale fosse l’occasione per risolvere tanti problemi della nostra viabilità e per ottenere benefici e ricadute compensative per il nostro comune (bypass di Carraia, galleria del Colle, messa in sicurezza della Sp8 sui tornanti a Le Croci, parco delle Carpugnane, pista ciclabile Calenzano Carraia, nuovo collettore fognario di via Dante Alighieri). Ora permettetemi una battuta a chi la butta sempre sul piano della polemica: quel “rivotateli” che ogni tanto riemerge nei post, esattamente a chi si riferisce? A chi ha rilasciato l’autorizzazione dell’elettrodotto e cioè al Ministero dell’ambiente di concerto con il Ministero dei beni culturali? Oppure all’amministrazione comunale che si è insediata lo scorso anno quando l’autorizzazione era già stata rilasciata ed i lavori già iniziati? In quindici anni ci sono stati governi di tutti i colori e non mi pare ci siano stati significativi cambiamenti di orientamento sul progetto tra un governo e l’altro. Che ci piaccia o no la realizzazione del nuovo elettrodotto è ormai in fase avanzata di completamento: nel giro di qualche settimana sarà attivata la nuova linea. Cosa si può fare, arrivati a questo punto? Dobbiamo semplicemente accettare le cose così come stanno? Come Comune di Calenzano abbiamo cercato di farsi interpreti del disappunto dei cittadini firmatari della petizione e abbiamo aperto un tavolo di confronto con Terna, la Soprintendenza, Arpat e Asl – coinvolgendo anche il Comitato Salute e Paesaggio – per verificare cosa sia possibile fare concretamente per migliorare l’impatto dell’elettrodotto. Le opzioni in campo sono limitate: diversa colorazione, mitigazione con vegetazione dei singoli sostegni, eventuali interventi che possano trasformare una criticità in un elemento di design urbano. Non abbiamo la pretesa di convincere nessuno a cambiare idea, ma faremo tutto il possibile per migliorare quello che si può e, con l’aiuto di tutti, ognuno nel proprio ruolo, credo possiamo farcela”.